Avvisi Agenzia delle Entrate: a chi sta per arrivare una lettera del Fisco

Rosaria Imparato

11 Gennaio 2022 - 09:50

Avvisi Agenzia delle Entrate a pioggia nel 2022: a chi sta per arrivare un lettera del Fisco? Vediamo quali sono gli obiettivi del PNRR sulla compliance e cosa fare se si riceve una lettera.

Avvisi Agenzia delle Entrate: a chi sta per arrivare una lettera del Fisco

Pioggia di avvisi bonari da parte dell’Agenzia delle Entrate: sono tantissimi i contribuenti che stanno per ricevere una lettera da parte del Fisco. Le cosiddette lettere di compliance, cioè quegli avvisi in cui vengono riportate delle anomalie riportate nelle lori dichiarazioni dei redditi, per esempio per omissioni o non corrispondenza dei dati dati dichiarati rispetto a quanto c’è nei database dell’Agenzia delle Entrate, mirano all’adempimento spontaneo da parte del contribuente.

L’Amministrazione Finanziaria quindi notifica al contribuente che ci sono delle anomalie prima di mandare un avviso di accertamento. In questo modo il cittadino può regolarizzare la propria situazione, andando a correggere gli errori e approfittando dello strumento del ravvedimento operoso.

Il 2022 inizia però con una raffica di avvisi, che continueranno ad arrivare per tutto l’anno. L’incremento della compliance è infatti uno degli obiettivi del PNRR. Vediamo chi deve aspettarsi una lettera di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate e cosa fare in tal caso.

Avvisi Agenzia delle Entrate: a chi sta per arrivare una lettera del Fisco

L’invio a raffica degli avvisi da parte dell’Agenzia delle Entrate è iniziato a fine 2021 e continuerà per tutto il 2022. Per ora nel mirino ci sono le anomalie riscontrate nelle dichiarazioni dei redditi del 2017.

Ma nel corso dei prossimi mesi sono attese importanti riforme nel settore della compliance per rispettare gli obiettivi del PNRR. Per rafforzare lo strumento che punta all’adempimento spontaneo del contribuente sono previste due misure:

  • gli avvisi bonari saranno incrementati sulla base del potenziamento delle infrastrutture tecnologiche e della cooperazione tra banche dati, oltre a un miglioramento degli algoritmi di selezione e del maggior personale dedicato a tale compito;
  • la dichiarazione precompilata IVA annuale verrà messa a disposizione entro il 30 aprile 2023, quindi per l’anno di imposta 2022, per circa 2,3 milioni di partite IVA (su 4 milioni di contribuenti tenuti a presentare la dichiarazione).

Entro il 30 giugno 2022 è previsto il raggiungimento dell’obiettivo riguardante l’interoperabilità delle banche dati, favorita dalla pseudonimizzazione delle informazioni, una procedura che consente di ampliare le potenzialità informative nell’utilizzo dei dati rispettando la normativa sulla tutela della riservatezza dei dati personali. Si tratta di uno step necessario per favorire il potenziamento dei controlli nei confronti dei contribuenti a maggior rischio di evasione.

Entro il 2022 gli obiettivi da raggiungere sono:

  • un aumento del 30% delle lettere di compliance inviate;
  • i falsi positivi devono essere ridotti del 5%;
  • un aumento del 20% degli incassi connessi all’adempimento spontaneo.

Questo il cronoprogramma che riguarda la compliance per rispettare gli obiettivi del PNRR (che lasciamo in allegato). È chiaro quindi che nel 2022 saranno molti i contribuenti a ricevere un avviso da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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Avvisi Agenzia delle Entrate: cosa fare se si riceve una lettera del Fisco?

Se si riceve un avviso bonario da parte dell’Agenzia delle Entrate la prima cosa da fare è leggere con attenzione quanto contenuto nella lettera e controllare, magari con l’aiuto del proprio commercialista o rivolgendosi a un CAF, la presenza delle anomalie segnalate dal Fisco.

Se effettivamente l’Agenzia delle Entrate ha riscontrato delle anomalie esistenti, allora il contribuente può procedere con lo strumento del ravvedimento operoso, che consente di regolarizzare la propria situazione pagando le somme dovute ma con sanzioni più leggere.

Se invece il contribuente ritiene corretti i dati indicati nella sua dichiarazione, basterà comunicarlo all’Agenzia, inviando eventuali elementi e documenti di cui l’Amministrazione Finanziaria non era a conoscenza.

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