Auto elettriche e ibride: le novità 2023 sui controlli del Fisco

Gaetano Cesarano

27 Dicembre 2022 - 11:16

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Dal 1° gennaio 2023 i controlli della Guardia di Finanza per l’accertamento del reddito e la verifica della posizione tributaria includeranno anche i veicoli a basse emissioni.

Se fino ad oggi erano erano le auto sportive o di lusso a creare dubbi sull’effettiva capacità economica di un contribuente, l’evoluzione del contesto automotive ha spinto la Guardia di Finanza a inserire tra gli indicatori di riferimento anche i veicoli ad alimentazione elettrica o ibrida.

In base ad una circolare inviata dal comando generale ai reparti territoriali, dal 1° gennaio 2023 i veicoli a basse emissioni saranno inseriti nel Cete, ovvero il sistema di controllo economico del territorio, che permette alla Gdf di effettuare verifiche sulla capacità contributiva.

Il valore dei veicoli a basse emissioni diventa quindi un parametro utile per la Guardia di Finanza per individuare incongruenze patrimoniali e sarà utilizzato per calcolare - ed eventualmente approfondire mediante specifici controlli - il reddito complessivo della persona.

Poiché i controlli sono indirizzati alla verifica del valore del bene in relazione alla posizione tributaria del proprietario, l’attenzione è rivolta ai modelli con potenza massima superiore a 120 kW, nel caso di veicoli ad alimentazione ibrida benzina/elettrico e Diesel/elettrico, e potenza massima superiore a 70 kW nel caso di veicoli totalmente elettrici.

La rilevazione dei proprietari di modelli ibridi ed elettrici sarà effettuata a partire dal terzo anno antecedente alla data del controllo.

Le nuove tipologie di veicolo si aggiungono a quelle già presenti nel Cete, ovvero le auto ad alimentazione benzina o Diesel che sono soggette al pagamento del superbollo poiché superano i 185 kW di potenza massima.

Da tempo comunque i controlli della Guardia di Finanza non si focalizzano solamente al possesso di una vettura costosa, grazie ai controlli incrociati resi possibili dalle diverse banche dati di riferimento, negli ultimi anni le verifiche hanno incluso anche le spese legate alla manutenzione e alla riparazione dei veicoli oltre ai costi di assicurazione (RCA e copertura furto e incendio) e a quelle di eventuali noleggi (caravan, camper e citycar).

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