Altro che aurore boreali, la tempesta solare ha spostato il campo magnetico terrestre. E adesso?

Giorgia Bonamoneta

25/05/2024

Le aurore boreali sono stato uno spettacolo, ma hanno avuto anche altre conseguenze. Quali sono?

Altro che aurore boreali, la tempesta solare ha spostato il campo magnetico terrestre. E adesso?

Negli ultimi giorni la Terra è stata scossa da potenti tempeste geomagnetiche che hanno catturato l’attenzione degli scienziati e del pubblico. Questi eventi hanno generato spettacolari aurore boreali, ma hanno anche avuto implicazioni più profonde. Le tempeste geomagnetiche si verificano quando il Sole produce esplosioni di energia che espellono particelle cariche nello spazio. Queste particelle, una volta giunte in prossimità della Terra, interagiscono con il nostro campo magnetico, causando reazioni visibili come le “aurore boreali” appunto.

Recentemente le particelle emesse da un brillamento solare hanno raggiunto la Terra con un’energia tale da provocare aurore boreali visibili in diverse parti del mondo. Più preoccupante è stato però il rilevamento di disturbi significativi nel campo magnetico terrestre da parte dell’Ocean Networks Canada (ONC). Questi strumenti, situati a una profondità di 2,7 chilometri al largo della costa canadese, hanno indicato l’intensità del brillamento solare e il suo impatto sul nostro pianeta.

Kate Moran, presidente dell’ONC, ha evidenziato come gli effetti delle tempeste solari possano penetrare profondamente nel nostro ambiente.

Aurore boreali sulla Terra: quali sono state le conseguenze

Le aurore boreali, che decorano i cieli delle regioni polari, sono il risultato di particelle cariche provenienti dal Sole che interagiscono con il campo magnetico terrestre. Le tempeste magnetiche possono però causare non solo le aurore boreali, ma anche disturbi significativi nel campo magnetico della Terra. Le conseguenze di queste tempeste possono essere avvertite anche a livello oceanico, come riportato dagli osservatori sottomarini dell’Ocean Networks Canada (ONC).

Vent’anni fa un evento simile è già accaduto, quando gli scienziati hanno osservato. particelle emesse da un brillamento solare capaci di raggiungere la Terra e generare un’aurora boreale ben visibile ad occhio nudo persino in Ungheria. Tuttavia, l’interessante scoperta è stata che queste particelle hanno causato disturbi significativi nel campo magnetico terrestre, rilevati anche da strumenti sottomarini.

Secondo Kate Moran, presidente e amministratore delegato dell’ONC, l’intensità del brillamento solare è stata tale da influenzare il campo magnetico terrestre . I dati raccolti da queste osservazioni sottomarine possono essere preziosi per comprendere l’impatto di eventi simili sul nostro pianeta e per formulare strategie di previsione e mitigazione.

Cosa cambia ora? Attenzione degli esperti sui futuri disturbi alla tecnologia

Ma cosa accadrà ora? Secondo il fisico dell’Università di Victoria, Justin Albert, il Sole raggiungerà il picco del suo ciclo solare nei prossimi due anni, con un aumento delle eruzioni solari e delle tempeste magnetiche. Questo solleva interrogativi sulle possibili conseguenze per la vita sulla Terra, inclusi gli effetti sulle comunicazioni satellitari, sulle reti elettriche e sui sistemi di navigazione.

Sappiamo infatti che le tempeste solari possono avere impatti significativi sulle infrastrutture tecnologiche e sulle reti di comunicazione. Le previsioni indicano che potenti tempeste solari potrebbero perturbare in modo significativo i satelliti per le comunicazioni e danneggiare persino il telescopio spaziale Hubble, come avvenne in passato.

Secondo Jonathan McDowell del Centro di Astrofisica Harvard-Smithsonian, le potenti eruzioni del Sole continueranno fino al 2025, con la comparsa di un numero crescente di macchie solari sulla superficie della stella. Questo potrebbe portare a una maggiore attività geomagnetica e a un aumento del rischio di disturbi tecnologici sulla Terra.

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