Aumento dell’IVA anticipato a luglio? L’indiscrezione che spaventa gli italiani

Simone Micocci

3 Aprile 2019 - 11:34

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Secondo le indiscrezioni del Quotidiano Nazionale, il Ministro Tria sta valutando la possibilità di anticipare l’aumento dell’IVA per mettere al riparo i conti pubblici dagli effetti negativi del rallentamento della crescita.

Aumento dell’IVA anticipato a luglio? L’indiscrezione che spaventa gli italiani

L’aumento dell’IVA previsto dalla Legge di Bilancio per il 2020 (qualora il Governo non dovesse riuscire a disinnescare le clausole di salvaguardia) potrebbe essere anticipato a luglio 2019.

A lanciare questa indiscrezione è stato il Quotidiano Nazionale, sicuro del fatto che per far fronte alla “crescita zero” presto verrà approvata una manovra correttiva che conterrà un anticipo dei rincari delle imposte su beni e servizi.

Un’indiscrezione non ancora smentita dal Governo, anche se nelle scorse settimane sia Di Maio che Salvini hanno più volte dichiarato che non ci sarà bisogna di alcuna manovra correttiva, garantendo inoltre che le clausole di salvaguardia contenute nella Legge di Bilancio 2019 saranno ancora una volta disinnescate, evitando così qualsiasi aumento dell’IVA.

Nonostante ciò il Quotidiano Nazionale è convinto che presto il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, dovrà fare qualcosa per mettere in sicurezza i conti del 2019 e del 2020 tenendo conto delle prospettive di crescita - sempre più negative secondo le previsioni - dell’economia italiana. Una soluzione che non piacerà al Governo che rischia di perdere quei consensi guadagnati in questi mesi di mandato, ma che potrebbe portare a delle conseguenze ancor più negative per i cittadini i quali sarebbero costretti a pagare di tasca propria il peso delle ultime riforme approvate dall’Esecutivo.

Aumento dell’IVA anticipato a luglio 2019?

Come noto, nella Legge di Bilancio 2019 sono previste clausole di salvaguardia per un valore complessivo di 24 miliardi di euro; qualora queste non venissero disinnescate con la prossima manovra finanziaria scatterebbe - già dal 1° gennaio prossimo - un aumento dell’IVA che porterà l’aliquota ordinaria a salire fino al 25% in pochi anni (dal 1° gennaio 2021).

Secondo le indiscrezioni del Quotidiano Nazionale, però, non solo non ci sarà possibilità di disinnescare ancora le clausole di salvaguardia ma c’è persino il rischio che un primo aumento dell’IVA scatterà già a luglio 2019, previsto da quella che a tutti gli effetti sarà una manovra correttiva.

Aumento IVA da luglio 2019: cosa potrebbe accadere

Qualora il Governo decidesse di far fronte all’aumento dell’IVA per salvaguardare i conti pubblici e limitare i danni del rallentamento della crescita, già da luglio 2019 ci sarebbe un aumento di un punto percentuale dell’aliquota ordinaria e di quella ridotta.

La prima, quindi, passerebbe dall’attuale 22% al 23%, mentre la seconda salirebbe dal 10% all’11%. Per l’IVA agevolata del 4%, invece, non ci sarebbe alcun incremento.

Da parte del Ministro Tria, nonostante gli appelli delle forze dell’opposizione, non è ancora arrivata una smentita; questo significa che il Governo sta veramente prendendo in considerazione una simile eventualità?

Aumento dell’IVA: sarà possibile detrarre tutte le spese?

All’aumento dell’IVA potrebbe essere affiancato un palliativo, ossia una nuova detrazione per le famiglie le quali potranno detrarre dalle tasse il 2% della spesa sostenuta sugli acquisti superiori ai 30,00€.

Uno strumento utile per mitigare parzialmente gli effetti di un aumento imminente dell’IVA che in futuro potrebbe tramutarsi in qualcosa di più ampio: da tempo, infatti, si parla della possibilità di consentire ai cittadini di detrarre dalle tasse tutte le spese, così da disincentivare anche i pagamenti non dichiarati.

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