“Morbillo, rischio nuove epidemie”: aumento dei casi del 79%, Oms e Unicef lanciano l’allarme

Claudia Mustillo

28/04/2022

15/12/2023 - 09:43

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Aumentano del 79% i casi di morbillo registrati nei primi due mesi del 2022. La preoccupazione, oltre che per la letalità, è per l’indebolimento del sistema immunitario. Ecco cosa succede.

“Morbillo, rischio nuove epidemie”: aumento dei casi del 79%, Oms e Unicef lanciano l’allarme

Un nuovo allarme per rischio epidemie lanciato dall’Oms e dall’Unicef dopo l’aumento del 79% nei primi due mesi del 2022 dei casi di morbillo nel mondo. Un rischio che va ad affiancare la sempre costante diffusione del Covid-19 e i nuovi casi di epatite acuta nei bambini registrati negli ultimi giorni.

Con 21 «grandi e dirompenti focolai», l’Oms e l’Unicef lanciano l’allarme sulle condizioni per possibili gravi epidemie. I dati parlano chiaro: sono quasi 17.338 i casi di morbillo riportati in tutto il mondo a gennaio e febbraio 2022, in netto aumento rispetto ai 9.665 dei primi due mesi del 2021. Nel 2020, 23 milioni di bambini hanno saltato le vaccinazioni di base, il numero più alto dal 2009. Si tratta di 3,7 milioni in più rispetto al 2019.

Aumentano i casi di morbillo per colpa dei vaccini rimandati

Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus appartenente al genere morbillivirus e molto contagiosa. L’aumento della diffusione del morbillo è causato dalla mancanza della vaccinazione, passata decisamente in secondo piano durante la pandemia da Covid-19. Sono numerosissime le campagne vaccinali rinviate. Al primo aprile 2022, secondo i dati diffusi, sono state rimandate almeno 57 campagne per le malattie prevenibili con vaccino in 43 Paesi con un impatto su 203 milioni di persone, la maggior parte bambini. Di questi appuntamenti rinviati 19 erano campagne contro il morbillo che ora espongono al rischio 73 milioni di bambini.

In Ucraina, le campagne di vaccinazione - tra cui quella per il morbillo - sono state interrotte dalla pandemia prima, e dalla guerra con la Russia poi. Ma i Paesi che attualmente hanno i focolai maggiori includono Somalia, Yemen, Nigeria, Afghanistan ed Etiopia. «Il rischio di grandi epidemie è aumentato man mano che le comunità hanno allentato le pratiche di distanziamento sociale e altre misure di prevenzione contro il Covid-19 attuate durante la fase più acuta della pandemia. Inoltre, con milioni di persone sfollate a causa di conflitti e crisi, tra cui in Ucraina, Etiopia, Somalia e Afghanistan, le interruzioni dei servizi di vaccinazione di routine e contro il Covid-19, la mancanza di acqua pulita e servizi igienici, e il sovraffollamento aumentano il rischio di focolai di malattie prevenibili con vaccino», si legge nella nota congiunta. La diffusione dei focolai di morbillo preoccupa perché potrebbe essere il preludio per la diffusione di altre malattie anche se meno rapide nel contagio.

Quali sono i rischi del morbillo?

Quello che preoccupa maggiormente l’Oms è l’effetto che il morbillo ha sul corpo. Questo, oltre al fatto che può essere letale, indebolisce il sistema immunitario e rende il soggetto più vulnerabile ad altre patologie infettive, tra cui la diarrea e la polmonite. Infezioni che possono insorgere anche nei mesi successivi rispetto al contagio.

I sintomi a cui prestare attenzione sono: stanchezza, febbre alta, rinorrea, starnuti, perdita di appetito, tosse secca, dolori diffusi e, il segno distintivo, l’eruzione cutanea - ossia le macchie rosse - diffusa in tutto il corpo.

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