È uno dei frutti estivi preferiti ma anche uno dei più contaminati. Ecco come scegliere e lavare correttamente le fragole.
Tra i frutti più amati della primavera e dell’estate, le fragole spiccano per il loro sapore dolce e la versatilità in cucina. Vengono consumate fresche, utilizzate nella preparazione di dolci, creme, confetture e perfino liquori. Tuttavia, dietro il loro aspetto invitante si cela una problematica tutt’altro che trascurabile: le fragole sono tra i frutti più contaminati da pesticidi.
A differenza di altri frutti dotati di una buccia protettiva, la fragola ha una superficie porosa e delicata, che agisce come una vera e propria spugna. Assorbe facilmente tutto ciò con cui viene a contatto, compresi pesticidi e residui chimici utilizzati durante la coltivazione. Per questo è fondamentale prestare attenzione sia al momento dell’acquisto sia alla fase di lavaggio, per evitare di ingerire sostanze potenzialmente nocive.
Fragole e pesticidi: cosa dice la ricerca
Un’indagine condotta dalla rivista tedesca per i consumatori Öko-Test ha messo in luce aspetti preoccupanti. Le analisi effettuate su diversi campioni di fragole in vendita nei supermercati hanno rilevato la presenza di sostanze chimiche potenzialmente dannose, come etirimolo e bupirimato.
Le fragole esaminate provenivano dalla regione di Huelva, in Spagna, una delle principali aree europee dedicate alla coltivazione intensiva di fragole per l’esportazione. In queste zone, l’utilizzo massiccio di pesticidi e fertilizzanti chimici garantisce raccolti abbondanti, ma a caro prezzo: il suolo si impoverisce, la biodiversità si riduce e l’ambiente ne risente profondamente.
Ma non è solo l’ambiente a pagare le conseguenze. Alcune delle sostanze rilevate, come ciflumetofene e bupirimato, sono sospettate di avere effetti negativi sulla salute umana, in particolare sul sistema endocrino e sul fegato. I soggetti più vulnerabili, come bambini e donne in gravidanza, potrebbero subire danni anche da esposizioni ripetute a basse dosi, con possibili effetti a lungo termine.
Il problema non riguarda solo le fragole spagnole. La maggior parte delle fragole coltivate su larga scala, anche in altri Paesi, è esposta a trattamenti intensivi. Particolarmente pericoloso è il cosiddetto effetto cocktail, ovvero l’uso combinato di diversi pesticidi, ognuno entro i limiti di legge, ma che insieme possono creare un mix tossico con effetti imprevedibili sull’organismo umano.
Come sceglierle e lavarle correttamente
La soluzione non è rinunciare a mangiare fragole, ma scegliere in modo più consapevole. Quando possibile, è bene privilegiare le fragole provenienti da agricoltura biologica, dove l’uso di pesticidi è vietato o fortemente limitato. In alternativa, è consigliabile acquistare fragole di origine locale, preferibilmente italiane, dove i controlli sono spesso più severi. L’etichetta del prodotto può aiutare a individuare il Paese di origine e orientare meglio la scelta.
Una volta acquistate, le fragole non devono mai essere consumate senza un accurato lavaggio, necessario per eliminare residui di pesticidi, terra e altre sostanze. Ecco due metodi naturali, semplici ed efficaci:
- Aceto: riempire una bacinella con acqua e aggiungere due cucchiai di aceto di vino o di mele (preferito per il suo aroma più delicato). Immergere le fragole per qualche minuto, poi asciugarle con cura. Non è nemmeno necessario risciacquarle, se non si è esagerato con l’aceto;
- Bicarbonato: immergere le fragole per 2-3 minuti in una ciotola con acqua e un cucchiaino di bicarbonato. Aiuta anche a prevenire l’annerimento. Al termine dell’ammollo, risciacquarle abbondantemente sotto acqua corrente.
Importante: non rimuovere il picciolo prima del lavaggio. Il picciolo agisce come una sorta di tappo naturale: se viene tolto prima, le sostanze presenti sulla superficie potrebbero penetrare all’interno del frutto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA