Un’indagine svizzera ha rilevato sostanze pericolose su molti oggetti di plastica provenienti dalla Cina. Il problema potrebbe riguardare tutta l’Europa
La crisi economica attuale costringe moltissime persone a cercare tutti i modi possibili per risparmiare. Uno dei più diffusi è quello di acquistare i prodotti per la casa e per i bambini in uno dei numerosissimi negozi “low cost” asiatici che si sono diffusi a macchia d’olio in ogni città.
La brutta notizia è che chi sceglie questi negozi per spendere qualche euro in meno, sta probabilmente mettendo in pericolo la propria salute e quella dei propri cari.
La conferma arriva da alcuni laboratori svizzeri che nei giorni scorsi hanno analizzato centinaia di prodotti in plastica per rilevare la presenza di sostanze chimiche vietate. In particolar modo lo studio si è focalizzato sulla ricerca di ftalati, sostanze che rendono la plastica più flessibile e resistente ma che allo stesso tempo sono estremamente pericolose per la salute umana, soprattutto per i soggetti più fragili come i bambini e le donne in gravidanza.
I risultati, purtroppo, sono stati pessimi e spingono a riflettere sulla gestione del sistema di importazioni nei Paesi Europei
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Lo studio svizzero
Gli esperti dei laboratori svizzeri hanno analizzato quasi 1.500 prodotti realizzati in plastica venduti attualmente nei negozi. Per scovare eventuali pericoli e irregolarità hanno usato uno spettrometro a infrarossi portatile estremamente avanzato e in grado di distinguere tra ftalati consentiti e ftalati vietati dalle normative europee.
I 180 articoli che sono risultati sospetti sono stati inviati al laboratorio per ulteriori analisi. Degli 80 già studiati ben 51 presentavano tracce di ftalati vietati in UE e in buona parte del resto del mondo.
A ottobre le analisi hanno portato al richiamo di 8 prodotti e altri 100, secondo gli esperti, potrebbero essere ritirati dai negozi una volta terminate le analisi chimiche.
Un’allarme, quello lanciato dalla “piccola” Svizzera, che negli altri Paesi Europei più grandi e popolati potrebbe essere ancora più grave, esteso e difficile da rilevare.
I prodotti pericolosi
Il dato forse più preoccupante è gli ftalati non sono stati trovati soltanto su una tipologia isolata di prodotti, bensì su oggetti estremamente diversi tra loro.
Nella lista nera delle contaminazioni sono finiti giocattoli, pupazzetti e tappetini da bagno. A questi si aggiungono altri oggetti per la casa come le borse dell’acqua calda e i classici contenitori in plastica che ognuno di noi utilizza per conservare i cibi.
Quasi tutti i prodotti in cui sono state trovate tracce di sostanze vietate provengono dalla Cina o da altri Paesi Asiatici.
I pericoli degli ftalati
Molti degli ftalati conosciuti sono stati vietati nei Paesi dell’Unione Europea, ma quasi tutte le ricerche effettuate in questi anni continuano a scovare una percentuale di prodotti “contaminati” compresa tra il 5% e il 10%.
Un pericolo per la salute assolutamente da non sottovalutare. Molti ftalati sono stati banditi perché mettono in pericolo il sistema endocrino e quello riproduttivo, mentre dal 2011 a oggi non si contano le ricerche scientifiche che hanno evidenziato correlazioni tra esposizione prolungata e problemi come asma, diabete e disturbi di fertilità.
La prossima volta che andiamo al supermercato ad acquistare un prodotto di plastica ricordiamoci di controllare la provenienza.
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