Assicurazione auto intestata a chi non è proprietario, è legale?

Simone Micocci

24 Settembre 2025 - 14:27

Ecco cosa prevede la legge sulla possibilità di intestare l’assicurazione auto a una persona diversa dal proprietario.

Assicurazione auto intestata a chi non è proprietario, è legale?

Molte persone vorrebbero intestare l’assicurazione auto a una persona diversa dall’effettivo proprietario del veicolo. Ci sono molte ragioni per cui questa pratica può apparire conveniente, ma anche diversi rischi sottovalutati. Prima di valutare possibili vantaggi e svantaggi di questa pratica, però, è bene conoscere cosa prevede la legge in merito.

Di seguito tutte le informazioni utili per scegliere come gestire l’intestazione dell’assicurazione e dell’auto.

Assicurazione intestata a una persona diversa dal proprietario

Iniziamo chiarendo che intestare l’assicurazione auto a una persona diversa dal proprietario è assolutamente legale.

La legge italiana non individua neanche con precisione i soggetti legittimati a stipulare un contratto di assicurazione auto, limitandosi a prevedere l’obbligo in capo a chiunque metta il veicolo in circolazione. La legge n. 990/1969 prevede infatti l’assicurazione sulla responsabilità civile obbligatoria per la circolazione di tutti i veicoli a motore. Di conseguenza, l’obbligo assicurativo ricade su chiunque sia responsabile della circolazione dell’auto, con annesse sanzioni in caso di inadempimento, ma potenzialmente chiunque può farsene carico.

Di solito, l’assicurazione viene sottoscritta dal proprietario stesso del veicolo, ma ciò non significa che sia obbligatorio. L’assicurazione auto, solo Rc o con polizze aggiuntive facoltative, può essere sottoscritta da qualunque cittadino maggiorenne che abbia il consenso del proprietario.

Alcune compagnie assicurative possono comunque vietare questa pratica, preferendo che il contraente coincida con il proprietario del veicolo, tenendo conto anche del tipo di polizza e contratto. Possono inoltre essere previste delle eccezioni specifiche per casi particolari, ad esempio le auto aziendali che devono di norma essere assicurate dall’impresa proprietaria.

Di conseguenza, si può intestare il contratto di assicurazione anche a chi non è proprietario, purché persona maggiorenne e con l’approvazione del legittimo titolare dell’auto. Anzi, questo è proprio il principale vantaggio per riuscire a utilizzare veicoli intestati a minorenni, sia nel caso in cui li possano guidare (come alcuni motocicli e le minicar), sia quando impiegati da altri nell’attesa della maggiore età e patente.

Conviene intestare l’assicurazione a un’altra persona?

Se anche intestare l’assicurazione a una persona diversa dal proprietario dell’auto è legale questo non significa che sia conveniente. I vantaggi di questa pratica sono a dir poco limitati, molto inferiori a quanto si potrebbe comunemente pensare. Oltre alla questione della maggiore età, ci possono essere benefici pratici, per esempio se il contraente è già assicurato dalla compagnia e ottiene sconti o agevolazioni nelle nuove polizze. Per lo stesso motivo, potrebbe risultare più pratico garantire un eventuale pagamento a rate mensili del premio.

Assicurare l’auto a una persona non proprietaria è inoltre una prassi diffusa per alcuni proprietari che, per ragioni personali, faticano a sottoscrivere una polizza a proprio nome. In ogni caso, non si tratta di un illecito, ammesso che l’intestazione avvenga con il libero consenso di tutte le parti interessate. Al di fuori di queste situazioni, comunque, stipulare l’assicurazione per conto di un’altra persona proprietaria è più rischioso che altro. Innanzitutto, il dovere di pagamento ricade sempre sull’assicurato indipendentemente da eventuali accordi tra le parti.

È sempre l’assicurato, inoltre, a dover adempiere a tutti gli obblighi nei confronti della compagnia (per esempio segnalando cambiamenti importanti, incidenti e così via) e a farsi carico delle conseguenze. Sempre l’intestatario deve pagare se il premio aumenta a causa di incidenti con colpa, indipendentemente dal proprietario dell’auto, che invece rimane responsabile delle sanzioni e delle multe, anche insieme all’eventuale diverso conducente.

Si può ben capire che questa scelta deve essere valutata con attenzione, visto che non consente nemmeno di risparmiare. La classe bonus/malus dell’attestato di rischio si riferisce sempre al proprietario e mai al contraente della polizza, che peraltro può comunque godere di una classe più favorevole della propria se presente nel nucleo familiare grazie alla legge Bersani.

Bisogna quindi consultarsi con la compagnia assicurativa con attenzione, verificando che il contratto risponda alle proprie esigenze, tenendo conto della copertura per la guida di persone diverse dal proprietario.

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