Assicurazioni auto, aumenti da gennaio 2026. Ecco perché

Ilena D’Errico

23 Novembre 2025 - 18:29

Da gennaio 2026 le assicurazioni auto potrebbero subire importanti aumenti, tutti a danno dei clienti. Ecco cosa sta succedendo.

Assicurazioni auto, aumenti da gennaio 2026. Ecco perché

L’iter per l’approvazione della legge di Bilancio 2026 prosegue, con la speranza collettiva che i più di 6.000 emendamenti subiscano ancora qualche modifica. In caso contrario tra le molteplici novità in arrivo ce ne saranno diverse di spiacevoli, a partire dall’aumento dell’assicurazione auto. Nessuno si aspetta che il governo alzi volontariamente i costi delle polizze a carico dei cittadini e in effetti non lo fa in maniera diretta, ma alza esponenzialmente le tasse a carico delle compagnie. E che scelta hanno queste ultime se non ricaricare i costi, almeno parzialmente, sui propri clienti? Così, indipendentemente da quale fosse l’intento iniziale, la manovra finanziaria finirà per provocare qualche danno agli assicurati.

Perché dal 2026 aumentano le assicurazioni auto

La nuova legge di Bilancio, quantomeno il testo attualmente in discussione, prevede una misura che riguarda le compagnie assicurative che ha un valore complessivo di oltre 1 miliardo di euro. Il governo Meloni sta infatti valutando un ulteriore aumento dello 0,5% dell’Irap a carico di banche, intermediari finanziari e compagnie assicuratrici. Queste ultime, inoltre, saranno soggette a un prelievo fiscale decisamente più elevato. L’aliquota sulle polizze “infortunio del conducente” collegata all’Rca passa infatti dal 2,5% al 12,5%, peraltro con effetto retroattivo fino a 10 anni.

Così, si attende un gettito vicino al miliardo di euro per gli arretrati, oltre a una media di circa 100 milioni di euro l’anno per il futuro. Di per sé l’aumento della tassazione può tradursi in un incremento dei costi a carico dei clienti, ma in questo caso specifico la situazione è peggiore di quanto si potrebbe immaginare. L’imposta in questione, infatti, è già dovuta dagli assicurati per i quali le compagnie assicuratrici svolgono il ruolo di sostituti d’imposta. Questo non solo legittima pienamente le assicurazioni a pretendere maggiori pagamenti da parte dei clienti ma le autorizza, eventualmente, a rivalersi sugli assicurati per saldare gli arretrati.

Lo stesso diritto di rivalsa che riguarda l’aumento della tassazione sulle coperture d’assistenza, dal 12,5% al 13,5%. Inutile dire che anche per recuperare la maggiore tassazione futura le compagnie assicuratrici pretenderanno pagamenti più salati dai clienti. Nel complesso, si prospetta un quadro a dir poco disastroso, con l’unica speranza riposta in un cambio di rotta sulla manovra, anche perché le compagnie non intendono accettare il rialzo senza lottare.

Perché gli aumenti?

Per quanto sia facile contestare gli effetti della misura, l’inasprimento della tassazione a carico delle compagnie assicuratrici per le polizze infortunio auto tocca una questione complessa. Da decenni nel settore assicurativo viene applicata l’aliquota più bassa, per l’appunto del 2,5% oggi, alle polizze infortunio. Una prassi che trova riscontro nell’interpretazione del ministero delle Finanze del 1993, che estende l’applicazione dell’aliquota più bassa (all’epoca del 2%) prevista per l’Rc auto alle polizie infortunio a essa legate, purché relative alla persona e non al veicolo.

In ogni caso, le compagnie assicurative hanno continuato ad applicare l’aliquota più favorevole ai clienti, finché sono arrivate delle contestazioni dalla direzione Lombardia. Secondo quest’ultima ci sono molte polizze sottotassate, poiché ritenute inerenti ai veicoli e non alle persone. L’Agenzia delle Entrate ha quindi condiviso questa interpretazione, ritenendo che esistano delle ambiguità sulla definizione del rischio limitato al veicolo piuttosto che alla persona.

Cosa succede ora

Le compagnie assicuratrici non condividono affatto l’aumento dell’aliquota e, come temuto dall’Agenzia delle Entrate, sono pronte a una pioggia di ricorsi. Tutti gli esperti del settore temono che si apra un contenzioso duro e prolungato che finirebbe per causare più problemi che benefici. Ecco perché si può ancora confidare che la nuova legge di Bilancio venga modificata in tempo, ma soprattutto che arrivi finalmente un intervento chiaro che non lasci più la tassazione nel dubbio, esposta a contestazioni di tale portata. In caso contrario, si devono attendere spiacevoli novità sulle polizze auto.

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