Anche il petrolio aspetta la Fed, mentre l’offerta si restringe

Violetta Silvestri

27 Luglio 2022 - 08:29

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Prezzi del petrolio in aumento dopo la segnalazione di un calo evidente delle scorte di greggio Usa. L’oro nero aspetta la Fed, per capire se il rialzo aggressivo dei tassi colpirà la domanda.

Anche il petrolio aspetta la Fed, mentre l’offerta si restringe

Il petrolio resta in bilico tra le oscillazioni della domanda e la scarsità dell’offerta, con il fattore Fed che potrebbe muovere ancora i prezzi.

Le quotazioni sono in rialzo, a seguito di un rapporto del settore che ha segnalato un forte calo delle scorte di greggio statunitensi in vista di una riunione della Federal Reserve, in cui si prevede che la banca centrale aumenterà ancora - e probabilmente in modo massiccio - i tassi di interesse.

In generale, le preoccupazioni per la domanda più debole sono in parte compensate dai dati di scorte in diminuzione più del previsto, ma lo scenario per il petrolio rimane incerto. La prospettiva di una Fed aggressiva sui tassi nella decisione di oggi, mercoledì 27 luglio, ha pesato sul sentimento e limitato l’aumento dei prezzi del petrolio secondo gli analisti.

Prezzi petrolio in aumento, quale spinta darà la Fed?

Alle ore 8.19 circa, il contratto WTI scambia a 95,73 dollari al barile con un rialzo dello 0,79% e il Brent viaggia sui 99,90 dollari al barile con un +0,45%.

L’American Petroleum Institute ha riferito che le scorte di greggio sono diminuite di 4,04 milioni di barili la scorsa settimana. Se confermato dall’Energy Information Administration più tardi nei dati di oggi, sarebbe il più grande calo dalla fine di maggio.

Il petrolio è salito di oltre il 25% quest’anno, sebbene il mercato sia stato assediato da periodi di volatilità negli ultimi mesi in un contesto di bassa liquidità. Le major, tra cui Shell Plc ed Exxon Mobil Corp., dovrebbero riportare gli utili del secondo trimestre questa settimana e dovrebbero registrare profitti eccezionali dopo l’impennata dei prezzi dell’energia.

L’amministrazione Biden ha delineato piani per riempire le riserve petrolifere esaurite della nazione, che sono state sfruttate per contrastare l’impennata dei prezzi della benzina. Il dipartimento dell’energia prevede di ricostituire la riserva petrolifera strategica con acquisti di petrolio che probabilmente inizieranno dopo l’anno fiscale 2023 e potrebbero essere effettuati tramite contratti a prezzo fisso, ha affermato martedì un funzionario dell’amministrazione.

Intanto, anche il settore petrolifero attende le parole di Powell. La Federal Reserve statunitense dovrebbe aumentare i tassi di interesse di 75 punti base, facendo avanzare i timori per la domanda statunitense in frenata- con rischi di recessione - e la prospettiva di un dollaro più forte, che renderebbe le materie prime denominate in dollari più costose per gli acquirenti che detengono altre valute.

Il prezzo del petrolio resta, quindi, in bilico tra possibili aumenti e ribassi. “Un calo più marcato delle scorte dovrebbe sostenere le quotazioni, ma il rimbalzo è stato limitato dalle preoccupazioni per la potenziale domanda debole e la Casa Bianca ha dichiarato che rilascerà ulteriormente riserve strategiche”, ha affermato Leon Li, analista di CMC Markets con sede a Shanghai.

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