Il titolo capitanato dall’AD Stefano Vernier oggi sarà attentamente monitorato dagli operatori dei mercati finanziari a seguito della sua promozione all’interno del principale indice azionario italiano. La struttura tecnica farebbe privilegiare strategie di matrice rialzista, vediamole
Le azioni Hera si attestano a 2,974 euro a Piazza Affari, in progresso del 2,84%. La multiutility italiana è sotto i riflettori degli investitori oggi, dal momento che entra ufficialmente all’interno del paniere del FTSE Mib al posto di Brembo.
Hera, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
La struttura tecnica del titolo capitanato dall’AD Stefano Venier è caratterizzata da un andamento laterale dei corsi, i quali hanno oscillato tra due livelli statici. Il supporto di questo trading range è rappresentato dal livello orizzontale a 2,893 euro, livello lasciato in eredità dai massimi segnati tra luglio e agosto 2018 e successivamente ritestato in più occasioni da inizio febbraio.
La resistenza della figura rettangolare è invece rappresentata dal livello orizzontale a 3,016 euro, che conta l’high segnato il 25 febbraio scorso. Oltre a questo livello di natura statica, in quest’area transita inoltre una trendline discendente di lungo periodo che conta i massimi segnati l’8 dicembre 2017, il 7 maggio 2018, nonché il massimo segnato lo scorso 11 maggio, ora transitante a 3,026 euro.
La reazione dei prezzi di oggi, a seguito del contatto del supporto precedentemente menzionato di venerdì scorso, ha violato i massimi segnati in chiusura della scorsa ottava, fornendo un segnale di acquisto.
Oltre a questo supporto di natura statica vi è anche la media mobile semplice a 50 giorni che è stata superata con il rialzo odierno ed ora transita a 2,917 euro. Considerata la ripresa di vigore dei compratori da questo duplice livello supportivo si potrebbero quindi privilegiare strategie di matrice rialzista.
Strategie operative su Hera
Elaborazione Ufficio studi di Money.it
Considerata la struttura tecnica del titolo si potrebbero implementare strategie di matrice long ai prezzi attuali, oppure su ritracciamento in prossimità dei massimi segnati venerdì scorso a 2,952 euro.
In questo caso lo stop loss potrebbe essere collocato poco al di sotto del minimo segnato venerdì scorso, più precisamente a 2,89 euro.
Un primo obiettivo di profitto potrebbe essere identificato in prossimità della parte superiore del trading range a 3,016 euro, mentre un target finale a 3,11 euro, area resistenziale che conta i massimi segnati a dicembre 2017, gennaio e maggio 2018.
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