Questo bond promette rendimenti record, ma nasconde un rischio di default altissimo (che può contagiare l’intero mercato). Ecco perché è meglio evitarlo.
Rende il 172%, ma potrebbe essere una trappola. In Europa crescono i rendimenti dei corporate bond, ma dietro ai numeri da capogiro si nasconde un rischio sempre più concreto: il default, per titoli più speculativi. Dopo un biennio turbolento, il tasso di insolvenza ha iniziato a scendere nel quarto trimestre del 2024. Tuttavia, resta ancora storicamente elevato, ben al di sopra della media di lungo periodo. A pesare sono soprattutto i cambi in sofferenza e le ristrutturazioni del debito, che hanno rappresentato la fetta più ampia dei default registrati negli ultimi due anni.
Il contesto è fragile: gli emittenti con rating “CCC” faticano ad accedere al mercato primario, mentre le scadenze si accumulano. Il rischio è quello di un’escalation di ristrutturazioni aggressive o insolvenze vere e proprie. S&P Global ipotizza diversi scenari per il 2025. In quello base il tasso di default è del 4,5%, ma nella peggiore delle ipotesi potrebbe toccare il 6,25%, nonostante l’economia europea sia attesa in lieve ripresa. Ma le incertezze geopolitiche, i dazi Usa e le fragilità strutturali di molte aziende mantengono alta la tensione. Un esempio su tutti è quello di un’azienda attiva nel mercato delle telecomunicazioni. Declassata da S&P a “CCC+” offre un rendimento monstre, dietro al quale si nascondono fragilità sistemiche pronte a esplodere.
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA