Allarme attentati in Italia: chi sono gli anarchici e cosa vogliono

Ilena D’Errico

29 Gennaio 2023 - 15:35

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Il caso Cospito minaccia la sicurezza nazionale: l’Intelligence ha lanciato l’allarme per gli attentati avvenuti in Italia e in Europa. Ma cosa vogliono gli anarchici?

Allarme attentati in Italia: chi sono gli anarchici e cosa vogliono

L’Intelligence ha lanciato un allarme per gli attentati terroristici in Italia e il caso Cospito diventa ormai rischioso per la sicurezza nazionale (e oltre). Nonostante fosse prevedibile un continuo della campagna di protesta, soprattutto in ragione degli ultimi eventi, ormai si è configurata una situazione di allarme vero e proprio, anche se non si può presupporre per il momento un’ulteriore escalation della violenza. Dietro queste proteste ci sono gli anarchici: chi sono e cosa vogliono?

Cosa vogliono ottenere gli anarchici con questi attentati?

Le proteste girano intorno al caso di Alfredo Cospito e in particolare della sua detenzione nel carcere di Sassari sotto il regime del 41-bis. Una forma particolarmente restrittiva, da molti considerata poco rispettosa dei diritti umani e soprattutto eccessiva per i crimini commessi dal Cospito, che nulla hanno a che fare con i reati di mafia.

Questa posizione è condivisa da molti esperti, fra giuristi ed esponenti del governo, ma la richiesta degli anarchici non prevede mezze misure: vogliono che Cospito sia libero, fuori dal carcere, in cui a detta loro si trova in modo ingiusto. Alfredo Cospito appartiene infatti da anni alla Fai, la Federazione anarchica informale che ha creato una rete internazionale di lotta, insieme alla Cospirazione delle cellule di fuoco greca. Il risultato è stato il Fronte rivoluzionario internazionale, che opera essenzialmente come la Fai in Italia, ma su più ampia scala. Proprio al Fronte sono attribuite le azioni più recenti, oltre a numerosi cortei, via via scatenati dagli eventi con protagonista Alfredo Cospito. In realtà, è sempre esistito un collegamento fra la Fai e le analoghe organizzazioni in Grecia. 11 anni fa, infatti, la Fai ha rivendicato la gambizzazione di Adinolfi (una delle imputazioni di Cospito) firmandosi come Olga-Fai. Olga è il nome dell’anarchica che in quel periodo si trovava detenuta in Grecia in sciopero della fame. È evidente l’analogia con la situazione di Cospito, che ha superato ormai 100 giorni di sciopero e versa in pessime condizioni, e infatti i greci non hanno esitato a contestare con l’incendio di un ripetitore sulla collina di Torino, ricambiando così il favore.

Dapprima, il trasferimento di Alfredo Cospito al carcere di Bancali (Sassari) sottoposto al 41-bis, poiché il detenuto aveva mantenuto comunicazioni di carattere anarchico attraverso lettere e contributi alle riviste dedicate. Il contenuto era principalmente atto a incitare la violenza, verso cose e persone. Per questa ragione, i magistrati hanno ritenuto opportuna l’applicazione di una misura così restrittiva, onde evitare il perdurare dell’attività criminosa anche dal carcere. Soluzione che non è stata presa con diplomazia dagli anarchici della Fai, che hanno risposto con l’attacco incendiario del 3 dicembre 2022 contro l’auto di Susanna Schlein, consigliera diplomatica dell’ambasciata italiana ad Atene. Le proteste hanno continuato a susseguirsi in varie zone del mondo fino agli ultimi attacchi, con oggetto Roma, Torino, Berlino e Barcellona.

Chi sono gli anarchici e perché rappresentano una minaccia

È quindi piuttosto evidente quale sia l’obbiettivo degli anarchici, che per ideologia negano qualsiasi forma di autorità e si fanno portatori di un gravoso compito: il ripristino della società per consentire l’autodeterminazione degli individui, inevitabilmente, secondo alcuni, attraverso azioni violente. Analizzare in modo approfondito la corrente anarchica sarebbe eccessivamente dispendioso, perché nonostante siano presenti numerosi ideali diversi, è evidente qual è la componente che rileva ad oggi. Si tratta della matrice terroristica, spesso assunta dalle azioni anarchiche nel nostro Paese con conseguenze disastrose.

Per quanto riguarda l’Italia, infatti, il movimento anarco-insurrezionalista, distinto proprio per i mezzi d’azione particolarmente violenti, rappresenta la maggiore minaccia terroristica della nazione, nonostante il pericolo sia stato a lungo dormiente. Ad oggi, con la rapida diffusione degli attacchi si può estendere questi dati non solo all’Europa, ma a tutto il resto del mondo (basti ricordare le proteste in Cile). Nonostante non sia probabile una rapida escalation, quindi, gli attacchi anarchici rappresentano senza dubbio l’origine terroristica più probabile rispetto alle altre cause.

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