Alitalia: oggi il decreto per la proroga dei tempi, Lufthansa insiste su ristrutturazione

Francesca Caiazzo

26/04/2018

In arrivo il decreto del governo per prorogare le scadenze sul caso Alitalia: più tempo per la vendita e per la restituzione del prestito ponte. Intanto i tedeschi insistono: senza ristrutturazione, non ci interessa comprare

Alitalia: oggi il decreto per la proroga dei tempi, Lufthansa insiste su ristrutturazione

È arrivato il decreto del governo per prolungare i tempi della procedura di vendita di Alitalia.

Il provvedimento, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, contiene anche la proroga della scadenza del prestito ponte erogato alla compagnia.

Intanto, sul fronte della trattativa tra i commissari e possibili acquirenti, arrivano le parole di Lufthansa che torna a ribadire la necessità di una ristrutturazione della società prima di una eventuale acquisizione.

Più tempo per Alitalia

Come annunciato nelle scorse settimane, il governo intende concedere altro tempo ai commissari per valutare le offerte di acquisizione di Alitalia. La scadenza per le procedure, dunque, slitta di sei mesi, dal 30 aprile a fine ottobre.

La finalità sarebbe duplice: da una parte permettere alla terna commissariale di lavorare con più calma, dall’altra garantire che l’operazione avvenga con un governo effettivo in carica.

“Gli interlocutori che abbiamo non sono disponibili ad andare avanti nella trattativa senza sapere chi sarà al governo”

aveva detto in mattinata intervenendo a Radio Capital Calenda, che poco dopo, nel corso dell’incontro con i giornalisti al termine del Cdm, ha ribadito che bisogna dare la possibilità di interloquire con il nuovo esecutivo aggiungendo:

“E’ chiaro che adesso bisogna entrare in un fase di negoziazione più stretta che presuppone che ci sia un governo, che su questo abbia possibilità di esprimere il proprio orientamento. Dal momento dell’accordo per la vendita al trasferimento dell’asset ci vorrebbero 6 mesi, tra antitrust europeo e due diligence”

Lufthansa insiste sulla ristrutturazione

Sul tavolo delle trattative per la vendita di Alitalia sono pervenute tre offerte e lo scorso 11 aprile il titolare del Mise aveva detto che una di queste conteneva miglioramenti significativi per l’azienda, soprattutto sulla questione degli esuberi.

Calenda si riferiva a Lufthansa, che proprio oggi attraverso il direttore finanziario, Ulrik Svensson, torna a ribadire la necessità di mettere mano alla compagnia.

“Per come appare oggi Alitalia, non è di alcun interesse”

ha fatto sapere il manager tedesco, aggiungendo che l’azienda, prima di una eventuale acquisizione

“va ristrutturata in termini di dimensione, costi, destinazioni e così via, e questa ristrutturazione va fatta dall’Italia non possiamo farla noi da azionisti”.

Il cfo di Lufthansa non ha nascosto che, sebbene l’Italia rappresenti per il vettore tedesco un mercato importante, in caso di un fallimento nella trattativa, la compagnia sarebbe già pronta investire altrove magari puntando ad Air Dolomiti.

Il prestito ponte

Calenda, nel suo intervento radiofonico, non ha mancato di affrontare anche la spinosa vicenda del prestito ponte, la cui scadenza per la restituzione è stata prorogata al 15 dicembre.

Pochi giorni fa la Commissione Europea ha annunciato di aver avviato un’indagine approfondita sul caso per verificare se quei 900 milioni di euro che lo Stato ha erogato ad Alitalia possano configurarsi come aiuto di Stato.

Per il ministro, la cosa positiva è che quel denaro sarebbe rimasto intatto grazie a una gestione oculata dei commissari.

“Non ci sono problemi, ci sono 800 milioni in cassa più 100 di garanzia alla Iata di integrità del prestito ponte”

ha annunciato Calenda.

L’accordo sulla cassa integrazione

Intanto, sul fronte della trattativa con i sindacati, nei giorni scorsi è stato trovato l’accordo al ministero del Lavoro per prorogare di altri sei mesi la Cassa integrazione straordinaria, che era in scadenza il prossimo 30 aprile.

La procedura dovrebbe interessare 1.480 dipendenti, di cui 1.030 del personale di terra, 360 assistenti di volo e 90 comandanti. La Cigs sarà a rotazione, mentre per circa 300 lavoratori sarà a zero ore.

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