Agenti virtuali e euro digitale: l’AI agisce, noi obbediamo?

Redazione

3 Giugno 2025 - 10:22

L’intelligenza artificiale decide per noi, l’euro digitale avanza e il caso Poggi riemerge: tra automazione, controllo e distrazione mediatica, il futuro è già qui, ma chi lo sta davvero guidando?

Agenti virtuali e euro digitale: l’AI agisce, noi obbediamo?

L’intelligenza artificiale non è più soltanto uno strumento per scrivere testi o generare immagini. Oggi entra in una nuova fase: quella dell’azione autonoma. Parliamo di agenti virtuali, software evoluti in grado di compiere scelte, effettuare acquisti, risolvere problemi e persino prendere decisioni complesse al posto nostro. Una comodità rivoluzionaria, certo, ma anche una delega che inizia a sollevare interrogativi profondi.

«Stiamo entrando in un’era in cui il confine tra assistenza e controllo si fa sempre più sottile», spiega Lorenza Morello, esperta di nuove tecnologie e diritto digitale. «L’AI autonoma promette efficienza, ma rischia di trasformarci in spettatori passivi della nostra stessa vita». E mentre affidiamo sempre più compiti alle macchine, la riflessione su chi programmi questi agenti – e con quali fini – diventa cruciale.

A questa trasformazione tecnologica si aggiunge un altro elemento: l’avanzata, silenziosa ma inesorabile, dell’euro digitale. Progetto della Banca Centrale Europea, la valuta digitale si sta avvicinando a grandi passi alla fase operativa. Tuttavia, il dibattito pubblico su vantaggi e rischi è praticamente assente. «Un cambiamento strutturale del genere dovrebbe coinvolgere cittadini e istituzioni in modo trasparente – continua Morello – ma oggi si procede quasi senza opposizione, in un clima di apparente indifferenza».

Nel frattempo, mentre l’attenzione dovrebbe essere rivolta a queste dinamiche epocali, il sistema mediatico continua a riesumare ciclicamente casi di cronaca come quello di Chiara Poggi. Una vicenda giudiziaria chiusa, ma ancora protagonista di servizi, talk show e ricostruzioni. È davvero informazione o piuttosto una forma di distrazione?
In un mondo in cui le macchine agiscono, la moneta si smaterializza e le notizie si ripetono, la domanda diventa urgente: siamo ancora noi a guidare il cambiamento o lo stiamo subendo in silenzio?

Lorenza Morello

Giurista d’impresa, e Presidente di APM (Avvocati Per la Mediazione) si occupa di aziende, internazionalizzazione e ristrutturazione del debito e ritiene da decenni che la sua “missione” sia quella di rendere il diritto più comprensibile a tutti. Aiuta le aziende e le persone a prevenire il conflitto anziché venirne travolte.
Laurea a Torino con 110 magna cum laude e premio Bruno Caccia, ha studiato a Oxford, Strasburgo, Oldenburg, Atene e Montreal. Autrice di molteplici pubblicazioni (tra le ultime “No taxation without representation”) è volto televisivo in Italia e all’estero anche grazie al suo ruolo di consulente di “Casa Italia”, su Rai Italia, in cui risponde ai quesiti e ai dubbi degli italiani nel mondo.

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