In un’epoca di incertezza economica, riscoprire la proprietà immobiliare come strumento di previdenza, investimento turistico e qualità della vita è una scelta strategica.
In un’epoca segnata da transizioni lavorative, inflazione instabile e un senso diffuso di insicurezza economica, il tema dell’acquisto immobiliare torna con forza al centro del dibattito finanziario. È arrivato il momento di superare le mode passeggere e riscoprire un approccio ibrido capace di coniugare la flessibilità professionale con la sicurezza patrimoniale.
Negli ultimi anni, i consigli finanziari rivolti ai giovani under 45 hanno subito una trasformazione radicale. Un numero crescente di influencer digitali e imprenditori di successo promuove l’idea che acquistare una casa rappresenti un ostacolo alla mobilità lavorativa e un freno alla libertà di investimento. La proprietà immobiliare viene talvolta presentata come un concetto superato, poco adatto a una generazione chiamata a cogliere opportunità ovunque si trovino. Tuttavia, emerge un paradosso rivelatore: molti di coloro che promuovono l’affitto perpetuo come unica via moderna possiedono in realtà cospicui portafogli immobiliari. Predicano flessibilità abitativa, ma godono della sicurezza patrimoniale data dalle loro proprietà.
Dopo vent’anni di esperienza tra finanza e politica, ho osservato che chi si trova in difficoltà economiche in età matura spesso non possiede un immobile. Questo dato, per quanto empirico, invita a superare la retorica dei guru per tornare a ragionare in termini di costruzione patrimoniale reale. [...]
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