Il Pos obbligatorio, di fatto, sparisce: con la manovra salta la multa per esercenti e professionisti che rifiutano i pagamenti elettronici per importi inferiori ai 60 euro.
Se non è un addio, è quantomeno un arrivederci: l’obbligo di accettare i pagamenti con Pos è quasi sparito con le modifiche della legge di Bilancio approvata dal governo Meloni. Per commercianti e professionisti sarà obbligatorio ricevere pagamenti con carte, bancomat e altri strumenti digitali solamente in caso di acquisti superiori ai 60 euro.
Il limite è salito nell’ultima versione della manovra da 30 a 60 euro: sotto questa cifra, quindi, non ci saranno multe per chi decide di non accettare i pagamenti elettronici. Di fatto vuol dire abolire l’obbligo, che rimarrebbe solamente per le transazioni superiori ai 60 euro. Commercianti e professionisti saranno, quindi, esentati molto spesso dall’obbligo.
Saranno dunque legittimati a chiedere ai clienti di pagare solamente in contanti, rifiutando le transazioni con carte, bancomat e strumenti digitali come le app. Cosa cambia, quindi, per chi vuole pagare con carta e bancomat e quali saranno le transazioni che non si potranno più effettuare? Vediamo tutte le novità introdotte dalla manovra, comprese quelle relative alle multe.
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L’articolo 69 dell’ultima bozza in circolazione della manovra prevede non solo l’innalzamento del tetto al contante a 5mila euro a partire dal 2023, ma anche un nuovo limite per l’obbligo di pagamenti digitali. In riferimento alla legge che ha introdotto l’obbligo per il Pos, quindi, si sostituisce la formula “di qualsiasi importo” con le parole “di importo superiore a sessanta euro”. Tradotto: le multe scatteranno solamente in caso di rifiuto di pagamenti superiori ai 60 euro.
Pos, cosa cambia per le multe
Commercianti e professionista ora potranno rifiutare i pagamenti sotto i 60 euro senza incorrere in sanzioni. Quindi il tetto per le multe non sarà fissato a 30 euro, come scritto nella prima versione della manovra, ma al doppio. Attualmente è prevista una multa di 30 euro, con l’aggiunta del 4% del valore della transazione, per chi rifiuta i pagamenti elettronici. Sanzione oggi in vigore per pagamenti di qualsiasi cifra.
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Quindi, facendo un esempio pratico, con un acquisto del valore di 100 euro, chi rifiuta il pagamento con carte di credito o di debito si vedrà comminare una multa da 30 euro più il 4% di 100 euro (quindi 4 euro), per un totale di 34 euro. Con le nuove regole e l’entrata in vigore della manovra, invece, queste multe resteranno solamente per il rifiuto di transazioni per importi superiori ai 60 euro.
Resterà l’esenzione, con la manovra solamente per i pagamenti superiori ai 60 euro, solamente in caso di “oggettiva impossibilità tecnica”. Ricordiamo che le multe per il rifiuto dei pagamenti digitali, e il conseguente obbligo di Pos, era entrato in vigore il 30 giugno del 2022.
Tuttavia Palazzo Chigi precisa in una nota che “sul tema delle soglie al di sotto delle quali gli esercizi commerciali non sono tenuti ad accettare pagamenti con carte di pagamento, sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea”.
Quali pagamenti con carte non saranno più obbligatori
Con le nuove regole diventerà più difficile pagare con carte, bancomat e app. Finora era possibile effettuare pagamenti elettronici anche per un caffè e per qualsiasi tipo di spesa in ogni esercizio commerciale. Ora l’obbligo non c’è più e qualsiasi bar, ristorante e negozio potrà rifiutare i pagamenti con carta sotto i 60 euro.
Stesso principio varrà per i professionisti, che possono preferire il contante per cifre al di sotto di questa cifra. Anche una corsa in taxi, per esempio dagli aeroporti al centro delle grandi città italiane, potrebbe essere pagabile solamente in contanti, se il tassista lo decidesse. Di fatto l’obbligo di Pos è quasi sparito, almeno per tutti i pagamenti al di sotto dei 60 euro, ovvero la grandissima parte di quelli effettuati tutti i giorni.
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