Addio NoiPA per le Forze Armate e di Polizia?

Ilena D’Errico

23 Maggio 2025 - 20:29

Le Forze Armate e di Polizia dicono addio a NoiPa. Il sistema è inadeguato per gestire la retribuzione, a causa di rallentamenti, ritardi e disparità di trattamento.

Addio NoiPA per le Forze Armate e di Polizia?

Le Forze Armate e di Polizia dicono addio a NoiPa, la piattaforma dei servizi per il personale della Pubblica amministrazione inadeguata per la gestione dei pagamenti. Questo è quanto viene lamentato dai sindacati militari, che chiedono al ministro della Difesa Guido Crosetto un intervento analogo a quello di Matteo Piantedosi. Il ministro dell’Interno ha infatti comunicato formalmente un ultimatum: se i ritardi non saranno risolti entro pochi giorni il personale della Polizia uscirà dal sistema NoiPa, approcciandosi a una nuova gestione stipendiale. Analoga la richiesta di ASPMI, che sottolinea: “Il personale è stanco di promesse non mantenute”.

Dopo un atteso e burrascoso rinnovo di contratto (2022-2024), infatti, militari e poliziotti non vedono ancora il pagamento degli arretrati, né hanno date certe su cui fare affidamento. Una situazione drammatica, soprattutto considerando che si è entrati nel triennio 2025-2027 senza l’ombra delle procedure di rinnovo, ma sempre meglio di quella dei volontari delle Forze Armate. Per loro, ancora si attende il decreto specifico per l’adeguamento retributivo. Non che avere contezza degli arretrati indori la pillola per il resto del personale delle Forze Armate e di Polizia, visto che le difficoltà burocratiche ne stanno ostacolando la percezione, proprio come vi avevamo anticipato.

Polizia fuori da NoiPa, verso una nuova modalità di gestione stipendiale

Forze di Polizia e Armate sono accomunate dalle criticità del sistema NoiPa, in particolar modo per quanto riguarda la liquidazione degli arretrati risultanti dal rinnovo contrattuale. Per la Polizia, però, è stata quanto meno già tracciata una linea d’azione precisa e risoluta. Il ministro dell’Interno Piantedosi vede infatti negli ostacoli di NoiPa il vanificarsi degli sforzi del governo per la valorizzazione del personale in divisa. Il tentativo di restituire dignità alla retribuzione dei lavoratori del comparto Difesa e Sicurezza va in effetti a disperdersi se i pagamenti vengono erogati con incredibili ritardi e notevoli disallineamenti temporali.

C’è chi riceve gli arretrati prima di altri, ma per tutti ci sono ritardi e ostacoli burocratici. Il danno principale del personale è ovviamente quello economico, visto che dopo tutte le attese per il rinnovo e le difficoltà della contrattazione ancora non ricevono i pagamenti spettanti, ma non è tutto. La mancanza di una comunicazione certa, trasparente e sicura aumenta la sfiducia dei lavoratori in divisa e ne abbatte il morale, in un periodo già delicato. Ecco perché durante il question time al Senato il senatore Pierantonio Zanettin (Forza Italia) ha interrogato in proposito il ministero Piantedosi. Quest’ultimo ha quindi risposto in maniera risoluta di aver già comunicato che se i problemi non verranno risolti in questi giorni darà mandato al Dipartimento della pubblica sicurezza di avviare il percorso di fuoriuscita dal sistema NoiPa e di avvio di una nuova modalita’ di gestione stipendiale per il personale della Polizia.

Anche le Forze Armate dicono addio a NoiPa

La situazione del personale militare non è affatto diversa rispetto a quella del personale di Polizia, pertanto non è difficile immaginare il sostegno dei sindacati alla posizione di Piantedosi. Le Associazioni professionali a carattere sindacali tra militari (Apcsm) si sono quindi rivolte al ministro Crosetto affinché intervenga sulla stessa lunghezza, visto che i militari continuano a patire criticità nell’erogazione degli arretrati e di altri trattamenti economici.

Difficoltà che si potevano peraltro evitare visto che gli stessi sindacati chiedono da tempo l’apertura di un tavolo con i vertici della Difesa, al fine di discutere insieme della digitalizzazione e della semplificazione delle procedure amministrative. Non c’è alcun motivo, ad oggi, per rimanere nel sistema centralizzato NoiPa quando è possibile costituire sistemi propri e personalizzati come già fanno altre strutture del comparto. Altrimenti, il personale continuerà a patire direttamente le conseguenze di una burocrazia non all’altezza delle aspettative. La fiducia del personale, già enormemente minata dalle molteplici criticità operative, viene meno e sono invece aumentate le disparità tra i vari lavoratori.

“Chiediamo pari trattamento e l’efficienza che ci viene quotidianamente richiesta sul campo. La politica ha fatto la sua parte, ora non sia la burocrazia a rallentare tutto” si legge infatti sul comunicato stampa congiunto dei sindacati militari (Aspmi, Usmia Esercito, Siamo Esercito, Sam Esercito, Usmia Marina e Guardia costiera, Amus Aeronautica, Siamo Aeronautica, Siulm Aeronautica militare, Libera rappresentanza militare, Sim Marina e Sinam). “Il problema dei ritardi nei pagamenti degli emolumenti e dei disallineamenti tra i diversi comparti” necessita quindi di un intervento immediato, preferibilmente con la costituzione di un sistema autonomo di gestione stipendiale. Non resta quindi che attendere la risposta del ministro Crosetto.

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