Azioni A2A a picco sul Ftse Mib di Piazza Affari dopo la pubblicazione dei conti e dell’aggiornamento del piano strategico.
Piazza Affari boccia i conti e l’aggiornamento del piano industriale che sono stati presentati stamattina da A2A, la multinazionale italiana attiva nel settore dell’energia e dei servizi ambientali, appartenente al comparto delle utility.
Le azioni A2A sono crollate subito dopo l’avvio della giornata di contrattazioni del Ftse Mib di Piazza Affari, affondando di più del 6% e confermandosi maglia nera dell’indice azionario benchmark della borsa di Milano.
Piazza Affari boccia guidance A2A su utile netto 2026. I numeri dei primi 9 mesi del 2025
Il tonfo in Borsa si spiega con il fatto che la guidance sugli utili di breve termine emersa dall’aggiornamento del piano strategico è stata inferiore, seppur in misura lieve, rispetto alle aspettative degli analisti.
Da un lato A2A ha confermato l’outlook per il 2025 nella fascia alta del range precedentemente indicato, annunciando di prevedere ancora un EBITDA ordinario di €2.2 miliardi e un utile netto di €700 milioni, in linea con le previsioni formulate dal consensus degli analisti interpellati da Bloomberg.
Dall’altro lato, le previsioni per il 2026 si sono rivelate deludenti in quanto, a fronte di un EBITDA ordinario atteso tra i €2,21 miliardi e i €2,25 miliardi, in linea con il consensus di €2,24 miliardi, l’outlook sull’utile netto, atteso nel 2026 tra i €630 milioni e i €660 milioni, si è confermato peggiore delle aspettative del consensus, che aveva messo in conto un valore di €682 milioni, del 5% circa.
Riguardo ai conti dei primi nove mesi del 2025, A2A ha annunciato di aver riportato un utile netto a 581 milioni di euro, in flessione del 19% rispetto ai 713 milioni di euro dello stesso periodo del 2024.
Al netto del solo effetto relativo alla normalizzazione dell’idraulicità, l’utile netto è sceso del 7%.
In crescita invece i ricavi, aumentati del 12% su base annua, a 10,170 miliardi, a seguito del consolidamento della società Duereti e a causa dell’aumento dei prezzi all’ingrosso delle commodities energetiche, come messo in evidenza dalla società.
Il margine operativo lordo è sceso su base annua del 4%, a 1,729 miliardi, condizionato prevalentemente della normalizzazione della produzione idroelettrica.
Al netto di tale effetto, l’EBITDA di A2A ha segnato una crescita del 3%.
Giù il margine operativo lordo ordinario, sceso del 5% rispetto ai primi nove mesi del 2024, a quota 1,704 miliardi.
La posizione finanziaria netta dell’azienda italiana è stata pari a 5,317 miliardi, in lieve calo rispetto ai 5,835 miliardi al 31 dicembre 2024 sulla scia, ha spiegato il gruppo, di un flusso di cassa operativo che ha garantito la copertura degli investimenti e dei dividendi, e anche degli incassi da asset disposal.
Conti A2A, il commento dell’AD Roberto Mazzoncini
Così Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, ha commentato i conti diffusi dall’azienda:
“I risultati dei primi nove mesi confermano la nostra solidità e capacità di generare valore attraverso investimenti mirati e sostenibili. Abbiamo aumentato del 15% le risorse destinate alla crescita organica per potenziare reti e impianti, dare un ulteriore impulso alla generazione da fonti rinnovabili, ai business dell’economia circolare e alla trasformazione digitale del Gruppo. Abbiamo rafforzato il nostro impegno nella decarbonizzazione del Paese: dall’inizio dell’anno abbiamo fornito 8,3 TWh di energia verde, in crescita del 43% rispetto al 2024, e sottoscritto un PPA da 2,7 TWh di energia eolica per ampliare il portafoglio rinnovabile e offrire maggiore stabilità dei prezzi a famiglie e imprese. A ottobre abbiamo varato A2A Life Ventures, il primo veicolo integrato di open innovation in Italia, una piattaforma che ambisce a diventare un benchmark europeo nellinnovazione applicata alla transizione ecologica, anticipando i trend globali e generando valore nel lungo periodo”.
Il gruppo ha tuttavia segnalato che, in un contesto di rialzo dei prezzi energetici, con il PUN (Prezzo Unico Nazionale) Base Load medio salito del 14,3% rispetto al medesimo periodo del 2024 (da 102 a 116,7€/MWh) e il costo medio del gas al PSV, ovvero il costo medio del gas al punto di Scambio Virtuale cresciuto del 21,4% (da 33,6 a 40,8 €/MWh), “nei primi nove mesi del 2025 le opportunità di hedging delle commodities energetiche sono risultate inferiori rispetto all’analogo periodo del 2024”. Una notizia negativa per A2A, che ha avuto dunque meno opportunità per coprire i rischi di prezzo delle commodities.
In crescita inoltre i costi operativi, aumentati su base annua del 17% a 7,754 miliardi, con il costo del personale, pari a 687 milioni di euro, salito del 5% a 35 milioni di euro.
A2A ha ricordato di essere sempre di più un punto di riferimento nella finanza sostenibile.
A confermarlo la cifra relativa all’incidenza del debito sostenibile sul totale del debito lordo, che è salita al 30 settembre 2025 all’82%, rispetto al 77% al 30 settembre 2024.
L’azienda ha ricordato inoltre di avere emesso a ottobre il primo Blue Bond in Italia, in formato private placement, precisando che i proventi dell’emissione “ saranno destinati alla tutela e alla valorizzazione della risorsa idrica finanziando progetti che riguardano la gestione e lo sviluppo della rete e di impianti di depurazione”.
In evidenza anche la nascita di “A2A Life Ventures, la prima società in Italia creata da una corporate per integrare in modo sinergico tutte le leve di open innovation, con l’obiettivo di sviluppare e testare soluzioni concrete digitali, fisiche e basate sull’AI, all’interno di A2A e poi sul mercato esterno”.
La pubblicazione dell’aggiornamento del piano strategico 2024-2025
Sotto i riflettori non solo i conti dei primi nove mesi di A2A, ma anche, per l’appunto, l’aggiornamento del piano strategico 2024-2035, che ha confermato gli obiettivi di crescita industriale del gruppo che erano stati definiti nel piano di novembre 2024.
A2A ha specificato che la strategia rimane focalizzata sui due pilastri della transizione energetica e dell’economia circolare, annunciando investimenti per 23 miliardi di euro, con una percentuale superiore al 35% del programma di investimenti che si è già conclusa o è in corso di realizzazione.
L’aggiornamento del piano strategico ha confermato i target economico finanziari del gruppo, che ha scritto di stimare “un upside nel medio lungo periodo derivante dallo sviluppo del business dei data center, il cui contributo ai risultati è previsto a partire dal 2028”.
L’utile netto ordinario è atteso da A2A a 0,7 miliardi di euro nel 2028 e sopra 0,8 miliardi di euro nel 2030, per avanzare ulteriormente a oltre 1,1 miliardi di euro nel 2035, a fronte di un CAGR, ovvero tasso di crescita annuale composto, che risulta pari al 5% nel periodo 2025-35 e al 6% nel periodo 2028-2035.
L’outlook sull’utile netto atteso per il 2026 si è tuttavia confermato per l’appunto al di sotto delle attese del consensus, puntando a un valore compreso tra i €630 milioni e i €660 milioni, al di sotto delle attese del consensus del 5% circa, a €682 milioni.
Morgan Stanley ha commentato i conti di A2A sottolineando che “intravediamo una pressione al ribasso sulle stime degli analisti per il 2026 e consideriamo questo una piccola nota negativa nella comunicazione odierna”.
Ma la piccola nota negativa indicata da Morgan Stanley sta avendo a quanto pare un impatto piuttosto rilevante sul trend delle azioni di A2A.
L’EBITDA è atteso aumentare dai 2,2 miliardi di euro del 2025 ai 2,4 miliardi di euro nel 2028, a 2,8 miliardi di euro nel 2030 e a 3,6 miliardi di euro nel 2035.
Il flusso di cassa operativo, dopo il pagamento delle capex di mantenimento, è previsto a 14 miliardi nell’arco di piano, con una cash conversion, data dal rapporto tra il flusso di cassa operativo (al netto degli investimenti di mantenimento) ed EBITDA, maggiore del 50%.
A livello di redditività, l’aggiornamento del Piano Strategico sul periodo 2025-35 mostra un ROI medio maggiore del 9%, un ROE medio del 12%.
La posizione finanziaria netta è prevista in crescita di 3 miliardi nel periodo 2026-2035, di cui circa 2 miliardi di euro entro il 2030 derivanti dagli investimenti nei data center, incrementali rispetto al Piano precedente.
A2A ha definito questa crescita sostenibile, “con un rapporto PFN/EBITDA (ovvero il rapporto che indica quanti anni servono all’azienda per estinguere il debito netto usando solo l’EBITDA attuale), a un livello mai superiore a 2,8, in costante riduzione fino a 2,4 al 2035”.
Il gruppo guidato da Mazzoncini ha confermato inoltre la politica di remunerazione agli azionisti attraverso la distribuzione di dividendi, prevedendo una crescita sostenibile del dividendo per azione di almeno il 4% annuo.
Così si legge ancora nel documento relativo all’aggiornamento del piano strategico di A2A:
“L’aggiornamento di piano prevede investimenti per 23 miliardi di euro suddivisi in 7 miliardi per l’economia Circolare e 16 miliardi per la transizione energetica, che permetteranno di raggiungere nel 2035 un EBITDA di 3,6 miliardi di euro e un utile netto superiore a 1,1 miliardi di euro. L’ambizione del Gruppo al 2035 cresce su entrambi i pilastri: per la transizione energetica sono previsti 4 miliardi di euro di RAB nelle reti elettriche, 3,7 GW di capacità eolica e fotovoltaica e 5 milioni di clienti; per l’economia circolare 6,6 milioni di tonnellate di rifiuti trattati e nuovi data center da realizzare sfruttando gli asset energetici come piattaforma di sviluppo”.
Nel settore retail, A2A ha ribadito l’obiettivo di 5 milioni di clienti al 2035, di cui circa il 70% elettrici.
Nella vendita di energia a clienti industriali il gruppo, già forte di una quota di mercato superiore al 10%, ha reso noto di puntare a rafforzare ulteriormente i volumi venduti anche tramite contratti PPA (Power Purchase Agreement) che garantiscano la stabilizzazione dei margini.
In evidenza il trend delle azioni A2A sul Ftse Mib di Piazza Affari. Con i sell di oggi, i titoli della utility italiana scendono a quota € 2,532, estendendo le perdite delle ultime cinque sessioni a un ribasso del 6,5%.
Nell’ultimo mese, i titoli sono saliti dell’11%, mentre la performance degli ultimi tre mesi è di un balzo superiore a +18%.
YTD, A2A ha segnato un progresso del 18% circa, mentre su base annua la crescita è stata del 26%.
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