Aeroitalia si è ribattezzata con il nome di Air Italy dopo un contenzioso con ITA Airways. Ma i liquidatori della compagnia protestano: “il marchio non è stato ceduto”.
Air Italy è pronta a tornare nei cieli. Ma potrà ancora chiamarsi così? A cinque anni dalla crisi della compagnia aerea, costretta a liquidare la società e licenziare ben 1.600 dipendenti, lo storico marchio di Gallarate sembra pronto a un nuovo decollo.
A dargli nuova vita sarà Aeroitalia, che ha cambiato il proprio nome al termine di un contenzioso giudiziario con ITA Airways che lo riteneva troppo simile al suo.
La società guidata da Gaetano Intrieri ha quindi scelto di ribattezzarsi Air Italy, ma anche questa volta il nome è finito al centro di una nuova bufera legale. Ecco costa sta succedendo.
Il contenzioso tra Aeroitalia e ITA Arways
A scatenare la disputa legale tra Aeroitalia a ITA Airways è stata una controversia riguardante il nome e la grafica del marchio lombardo. ITA Airways, che nel 2021 aveva acquisito il marchio Alitalia per 90 milioni di euro, ha sostenuto che l’identità visiva e il nome “Aeroitalia” fossero troppo simili al suo brand. Secondo la compagnia, questa somiglianza avrebbe potuto generare confusione nei consumatori e sfruttare indebitamente la notorietà dello storico marchio Alitalia.
In un primo momento, il Tribunale di Roma aveva respinto la richiesta di ITA, ritenendo i due marchi sufficientemente distinti. Tuttavia, a giugno 2025, la Corte d’Appello ha ribaltato la decisione. I giudici hanno riconosciuto “un’elevata somiglianza visiva e fonetica” e imposto ad Aeroitalia di cambiare nome e logo entro il 1° gennaio 2026, con una penale di 1.000 euro al giorno in caso di ritardo.
Inizialmente, Aeroitalia aveva dichiarato l’intenzione di fare ricorso in Cassazione, ma alla fine ha rinunciato, scegliendo di ripartire con un nuovo nome: Air Italy. Ed è qui che sono iniziati i nuovi problemi.
Le contestazioni dei liquidatori: “il marchio non è stato ceduto”
In seguito all’annuncio di Aeroitalia, i due liquidatori della “vecchia” Air Italy Enrico Laghi e Franco Lagro hanno dichiarato di non aver ceduto il marchio, di non aver mai autorizzato l’uso del marchio registrato e che non sussiste alcun accordo con Aeroitalia. In una nota ufficiale, scrivono:
Ogni utilizzo futuro del marchio Air Italy da parte di Aeroitalia non rappresenta la prosecuzione delle attività della compagnia con sede a Olbia, oggi in liquidazione. Ci riserviamo di tutelare i nostri diritti e la nostra immagine.
Le opinioni sulla controversia sono tuttavia discordanti. Registrato il 6 dicembre 2017, il marchio “Air Italy” è ancora sotto tutela nel territorio italiano e internazionale e, secondo i dati dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO), resterà protetto almeno fino al 18 dicembre 2027. Inoltre, è ancora attiva una registrazione presso l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (WIPO).
L’ex Aeroitalia, invece, è convinta che non ci siano ostacoli legali poiché, secondo le affermazioni dell’esperto di diritto industriale Marco Saverio Spolidoro, i marchi possono essere considerati decaduti per mancato uso negli ultimi cinque anni. E l’ultimo volo della “vecchia” Air Italy è decollato più di cinque anni fa.
In ogni caso, la compagnia aerea avrebbe un’altra via d’uscita: possiede infatti un altro marchio registrato, “Fly Italic”, per il quale non esistono contenziosi.
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