Zona gialla, 4 regioni a rischio entro la fine di novembre: ecco quali

Martino Grassi

16 Novembre 2021 - 10:50

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A causa della nuova ondata di Covid che sta facendo crescere i contagi in tutta Europa e in Italia, entro la fine di ottobre 4 Regioni e una Provincia Autonoma rischiano di tornare in zona gialla.

Zona gialla, 4 regioni a rischio entro la fine di novembre: ecco quali

Sono 4 le Regioni che rischiano di passare in zona gialla entro la fine del mese di novembre. Anche l’Italia, proprio come tutti gli altri Paesi dell’Europa, si trova a dover fare i conti con una nuova violenta ondata di contagi e con il conseguente aumento della pressione sulle strutture sanitarie.

Davanti a questa nuova situazione il passaggio in zona gialla di alcune Regioni sembra essere un’ipotesi sempre più concreta. Vediamo dunque cosa dicono i dati e quali sono i territori che corrono maggiori rischi.

4 Regioni in zona gialla entro novembre

Entro la fine del mese di novembre 4 regioni rischiano di passare nuovamente in zona gialla. Sorvegliato speciale il Friuli-Venezia Giulia il cui passaggio nella zona di rischio superiore potrebbe avvenire già da lunedì 22 novembre. Dalla settimana successiva potrebbe toccare poi al Veneto e alla Provincia di Bolzano. Sotto i riflettori anche Valle D’Aosta e Liguria, dove l’aumento dei contagi torna a preoccupare.

Secondo quanto riferisce l’Associazione italiana di epidemiologia in queste 4 Regioni e nella P.A. tra due settimane si potrebbe registrare un tasso di incidenza superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, data la “situazione epidemica in grave peggioramento”. Ma vediamo quali sono i dati Regione per Regione.

La zona che corre maggiori rischi è quella del Friuli-Venezia-Gulia. In questa Regione l’incidenza settimanale ha raggiunto quota 233, il tasso di occupazione dei posti letto è già oltre la soglia di allarme in intensiva (11%) e anche negli altri reparti si sta avvicinano pericolosamente al valore limite (13%).

In Alto Adige l’incidenza settimanale è addirittura oltre 300. Preoccupa anche l’incremento delle percentuali di ricoverati Covid registrato nelle ultime settimane: l’8% in terapia intensiva e il 13% in area medica. Sotto i riflettori anche il Veneto, terza regione per incidenza settimanale (115,3) ma con tassi di occupazione dei posti letto ancora sotto controllo (6% in rianimazione, 4% in area non critica). Luca Zaia, il governatore del Veneto ha fatto sapere che la sua regione potrebbe finire “anche in zona rossa se non si fermano i contagi. Siamo preoccupati per questo incremento lento e inesorabile. Per fortuna gli ospedali non sono pieni grazie ai vaccini. Ma nel giro di due settimane, stando alle proiezioni, rischiamo di avere cento persone in intensiva”.

Infine anche nelle Marche preoccupa sia la crescita dei contagi: l’incidenza ha superato i 99 contagi ogni 100.000 abitanti, nelle terapie intensive il tasso di occupazione ha raggiunto l’8% e nei reparti di area medica il 6%. Filippo Saltamartini, assessore alla Sanità delle Marche, però rassicura: “Abbiamo una riserva di altri 25 posti in terapia intensiva che possiamo attivare, nel caso i ricoveri aumentassero, e siamo pronti anche con gli anticorpi monoclonali per evitare le ospedalizzazioni. Intanto è indispensabile curare anche le altre acuzie”.

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