Whatsapp, il futuro della compagnia tra chiamate vocali, terza spunta e indagini della Commissione Ue

Federico Tesio

5 Settembre 2014 - 10:00

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Tutte le ultime indiscrezioni sull’aggiornamento in arrivo di Whatsapp tra chiamate vocali, terzo check e le indagini della Commissione europea.

Whatsapp, il futuro della compagnia tra chiamate vocali, terza spunta e indagini della Commissione Ue

Da qualche ora in rete circolano indiscrezioni su quella che dovrebbe essere l’aggiunta di una terza spunta nel sistema di messaggistica Whatsapp, che coi suoi 600 milioni di utenti iscritti e e 65 miliardi di nuovi messaggi prodotti ogni giorno risulta essere uno dei più utilizzati al mondo. Più probabile l’inserimento di supporto alle chiamate vocali. Ma non è tutto oro quel che luccica.

Tutto è cominciato nelle scorse ore, quando un sito spagnolo ha pubblicato una immagine presa da twitter che riportava una conversazione whatsapp dove compariva una fantomatica terza spunta a fianco dei messaggi inoltrati. Nonostante lo screen dell’immagine fosse chiaramente fasullo, frutto di un fotomontaggio amatoriale partorito con photoshop, decine di siti hanno abboccato all’amo della bufala, spacciando la terza spunta come feature in arrivo del prossimo aggiornamento di whatsapp.

A dispetto di quanto crede la maggior parte dell’utenza, i due classici segni verdi di spunta associati all’invio dei messaggi non funzionano da conferma di visualizzazione di un messaggio. La società, acquisita di recente da Mark Zuckerberg, ha infatti più volte ribadito un concetto che fatica a entrare nella testa di noi europei: la prima spunta a fianco di un messaggio ne indica il corretto invio, la seconda l’avvenuto recapito. Nulla a che vedere con una effettiva visualizzazione del messaggio (che d’altra parte potrebbe essere già stato letto in anteprima, senza che quindi compaia la spunta di messaggio recapitato al sistema). Nulla di fatto dunque per tutti i maniaci del controllo che sognavano di poter tracciare con precisione i movimenti dei propri (più o meno) cari.

Di gran lunga più verosimile è l’implementazione di chiamate vocali all’interno della applicazione. Nei giorni scorsi gli utenti che sono iscritti al programma di traduzione e localizzazione dei contenuti dell’app (di cui l’autore fa parte, ndr) hanno ricevuto nel nuovo pacchetto di frasi in attesa di traduzione una serie di valori che lasciano intere a una integrazione delle chiamate vocali nel futuro prossimo.

Nonostante sia rumors in circolazione da più di un anno, dopo l’acquisizione dell’azienda da parte di facebook non si era più parlato di chiamate vocali. Non è un mistero però che la compagnia abbia più volte lasciato intendere l’intenzione di associare al sistema di messaggistica uno di chiamate vocali di livello e ottima qualità audio.

Nel frattempo, l’unione europea non molla il tiro, e punta a chiarire tutti i sospetti irrisolti frutto della recente acquisizione di whatsapp da parte di facebook. Un primo questionario è stato inviato da Bruxelles ai dipendenti delle compagnie rivali, con l’intento di vederci chiaro. La Commissione raddoppia: un nuovo plico di 70 pagine di domande è stato spedito a nuove aziende concorrenti, nella speranza di tracciare i confini di responsabilità tra quello che è un social network e un sistema di messaggistica istantanea. Alla base dell’indagine, la garanzia di una massima tutela della privacy degli utenti. Vedremo dunque nelle prossime settimane se arriverà il fantomatico aggiornamento della rinomata app e quali migliorie apporterà al sistema.

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