WEF: Italia più competitiva grazie al Jobs Act, male gli emergenti

Lorenzo Monti

30/09/2015

30/09/2015 - 12:56

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L’Italia si assesta al 43° posto nella classifica di competitività delle nazioni pubblicata dal World Economic Forum grazie alla spinta del Jobs Act. Emergenti in caduta libera: il Brasile perde 18 posizioni.

WEF: Italia più competitiva grazie al Jobs Act, male gli emergenti

L’Italia recupera posizioni nella classifica sulla competitività del WEF grazie alla spinta del Jobs Act, ma il lavoro da fare è ancora tanto. Ecco i dettagli sul report del World Economic Forum e della sua classifica sui Paesi più competitivi al mondo.

Il World Economic Forum definisce la competitività come l’insieme di istituzioni, politiche e fattori che determinano il livello di produttività di un paese.

Italia competitiva grazie al Jobs Act
L’Italia recupera 6 posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno, e si porta in posizione 43 su 140 paesi considerati. Pesano molto in questa deficitaria classifica i problemi legati alla burocrazia ( posizione 139) e al mercato del lavoro, ancora inefficiente. L’istituzione di Ginevra rende però merito alla dimensione del mercato (12° posto) ed ai servizi presenti in Italia per la salute, l’educazione primaria e le infrastrutture.

Secondo il World Economic Forum l’Italia è sulla strada giusta con riforme quali il Jobs Act, che renderanno più flessibile il mondo del lavoro, e grazie all’elevata specializzazione delle PMI di casa nostra. I problemi principali però rimangono l’alto debito pubblico, la situazione del fisco e degli incentivi statali, il tasso di assunzioni ancora debole.

Competitività: vince la Svizzera
Per il settimo anno consecutivo è la Svizzera il paese più competitivo al mondo, nel rapporto che coinvolge 140 nazioni lo stato europeo ha lasciato i gradini più bassi del podio a Singapore e Stati Uniti.

Secondo il rapporto del WEF «in molti paesi, ancora poche persone hanno accesso all’istruzione e alla formazione di alta qualità, e il mercato del lavoro non è abbastanza flessibile; c’è bisogno di coltivare innovazione e talento.»

Emergenti in difficoltà, Svizzera e Stati Uniti hanno bisogno di riforme
Molti mercati emergenti non sono riusciti a migliorare la loro competitività a causa della crisi finanziaria globale che ha ridotto il posizionamento del Brasile di 18 posti, portandolo al 75° posto, mentre la Turchia cade di sei posizioni al 51° posto. La Cina si conferma al 28° posto mentre l’India , dopo un calo negli ultimi 5 anni, si rialza di 16 posizioni arrivando al 55° posto.

La classifica degli Stati Uniti, elogiato per le sofisticatezza delle imprese e la collaborazione tra imprese e università, può essere minacciata se non verranno attuate le riforme dell’istruzione, della salute, oltre a quelle necessarie per aumentare la produttività. Il WEF rileva inoltre costi per la sicurezza sociale troppo elevati negli USA.

La Svizzera vede la sua leadership a rischio dopo la rimozione dello scorso gennaio del limite al cambio con l’euro, che ha portato l’inflazione vicina allo zero e i tassi d’interesse negativi. Il dibattito sull’immigrazione all’interno dello stato elvetico pone poi a rischio la capacità della nazione di attirare i lavoratori stranieri che contribuiscono a sviluppare l’economia.

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