Voluntary disclosure: ecco quanto è emerso davvero finora secondo Bankitalia

Antonio Atte

1 Giugno 2016 - 13:14

Voluntary disclosure: stando all’ultima relazione annuale di Bankitalia, sarebbe emerso solo il 30% delle attività non dichiarate

Voluntary disclosure: ecco quanto è emerso davvero finora secondo Bankitalia

Con la voluntary disclosure - la procedura di collaborazione volontaria messa in campo due anni fa per facilitare l’emersione dei capitali illecitamente detenuti all’estero - finora è emerso circa il 30% delle attività non dichiarate.

Il dato, fornito ieri da Bankitalia nella relazione annuale 2015, parla chiaro. Nel capitolo relativo all’evasione internazionale, i tecnici di Via Nazionale scrivono che attraverso lo strumento della voluntary disclosuresono emerse attività precedentemente non dichiarate per quasi 62 miliardi (con circa 4 miliardi di gettito fiscale, secondo dati ancora provvisori dell’Agenzia delle Entrate)”.

Poiché si valuta - prosegue Bankitalia - che poco più di 51 miliardi riguarderebbero titoli di portafoglio e depositi bancari, tali attività ammonterebbero a circa il 30% della stima media degli stock sfuggiti alla rilevazione”.

Voluntary disclosure: a livello globale attività italiane non dichiarate per 150-200 mld

Un dato che per via Nazionale “appare plausibile”, dal momento che “il costo effettivo di adesione alla procedura era variabile e poteva in molti casi essere superiore ai vantaggi derivanti dalla regolarizzazione dei capitali non dichiarati detenuti all’estero”.

La Banca d’Italia inoltre stima tra i 150 e i 200 miliardi la quota italiana di attività non dichiarate a livello globale a fine 2013, “con un’evasione fiscale di quasi un miliardo l’anno per i redditi da capitale e di circa 70 per l’imposta personale sul reddito”.

Voluntary disclosure: spazio per il bis

Secondo Bankitalia, però, lo Stato difficilmente riuscirà a recuperare larga parte degli importi evasi, soprattutto “a causa della decadenza dei termini di accertamento tributario”.

Si apre dunque lo spazio per una voluntary disclosure bis, ipotesi che era iniziata a circolare nelle settimane scorse e che ha trovato conferma nelle parole del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Voluntary disclosure: il quadro globale dell’evasione

Alle attività non dichiarate detenute all’estero “si associa un’evasione fiscale sui redditi da capitale e, soprattutto, sulle imposte personali sul reddito”, sottolinea ancora Bankitalia, calcolando un’evasione annua sui redditi da capitale a livello globale che si colloca tra i 16 e i 33 miliardi di euro, mentre sui redditi delle persone fisiche il dato oscillerebbe tra i 1.500 e i 2.100 miliardi di euro.

Sul fronte dell’evasione internazionale, evidenzia ancora Palazzo Koch, pesa l’incidenza dei conti offshore. Stando infatti alle statistiche fornite sia da FMI che da BRI, “a livello globale la sottodichiarazione delle attività di portafoglio raggiungerebbe un importo di quasi 5.000 miliardi di dollari alla fine del 2013, circa il 7 per cento del PIL mondiale”.

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