La sindaca di Roma, Virginia Raggi, durante l’intervista con Mentana a Bersaglio Mobile, spiega la sua estraneità al caso Romeo e difende il progetto per Roma.
Arriva in studio con un’aria stanca, ma cerca di apparire serena. Virginia Raggi risponde al “come sta?” di Enrico Mentana con una battuta, vuole chiaramente mostrarsi tranquilla nonostante le otto ore di interrogatorio in procura del giorno prima e la notte difficile.
L’ennesima notte difficile che la sindaca si trova ad affrontare dalla sua elezione, ma che non le impedisce di presentarsi a “Bersaglio Mobile” per essere intervistata dal direttore del TgLa7 Enrico Mentana.
Virginia Raggi esordisce ribadendo la sua estraneità dei fatti in merito alla questione polizza - Romeo. La sindaca infatti sostiene di non aver mai saputo che Salvatore Romeo avesse intestato a suo nome ben due contratti assicurativi:
“La cosa più spiacevole di questa storia è stata non essere informata”.
Tuttavia, quando Mentana le chiede perché non abbia sporto denuncia, perché non abbia ancora intrapreso un’azione legale nei confronti di Romeo, la Raggi spiega di voler concedere lui il beneficio del dubbio e credere che abbia agito in buona fede.
Impossibile poi non finire col menzionare la spinosa questione Marra: Virginia Raggi, nonostante si sia pubblicamente scusata per il suo grave errore di valutazione, continua a difendere il curriculum e la preparazione di Raffaele Marra.
Inoltre, dice ad Enrico Mentana, di escludere la teoria di un’asse tra Cesare Previti, presso il quale ha sostenuto il praticantato da avvocato, Raffaele Marra e Salvatore Romeo. E archivia l’ipotesi tra le numerose teorie snocciolate sui media in questi giorni.
Virginia Raggi difende il suo operato e il suo progetto per la Capitale
A tal proposito si finisce a discutere sull’accanimento dei media nei confronti del M5S. La Raggi sottolinea come la stampa monitorizzi ogni sua mossa, quasi in attesa di un suo passo falso, per poterlo sbattere in prima pagina.
Mentana ricorda però che ciò era accaduto anche al suo predecessore, Ignazio Marino. Questo perché probabilmente quello di Roma non è un semplice banco di prova: è un vero e proprio esame che il M5S sta facendo fatica a sostenere.
Oltretutto la posizione dei pentastellati è ancor più delicata e particolarmente difficile: come ha ricordato lo stesso direttore del TGLa7, sono gli stessi grillini ad aver fatto dell’inattacabilità il loro punto di forza.
Essere entrati nel mondo della politica professandosi sempre migliori degli altri sotto questo punto di vista, aver sempre sbandierato e millantato fieramente la propria moralità si sta rivelando un’arma a doppio taglio.
Dal momento in cui si arriva a ricoprire cariche di un certo rilievo poi bisogna appunto dimostrare concretamente di non aver alcuno scheletro nell’armadio, ma soprattutto evitare situazioni che potrebbero compromettere la credibilità o ledere la propria immagine.
In ogni caso la Raggi, che informa chiunque si sia cimentato in ricostruzioni fantastiche calunniandola sarà chiamato a risponderne nelle aule dei tribunali, cerca di mettere in risalto il buono di questi mesi di amministrazione capitolina.
Rammenta che appena qualche giorno fa il Bilancio di Roma è stato approvato, il che ha quasi del miracoloso, e sostiene di voler portare avanti il progetto che il M5S ha per Roma. Anche se non nasconde di aver pensato di gettare la spugna qualche volta.
Ma a farla resistere è proprio quel progetto, quello che mesi fa i cittadini romani, forse un pò per fiducia un pò per sfida, hanno votato alle urne e che dunque merita di avere una chance. In quanto a lei, è difficile dire quante possibilità abbia ancora per smentire chi ne professava l’incapacità amministrativa.
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