Domani i conti trimestrali della banca italiana. I requisiti di capitale decisi dal Fsb ieri potrebbero essere rispettati anche grazie a un piano da 14.000 esuberi.
Dopo che ieri sono uscite le prime informazioni sui requisiti di capitale che gli intermediari finanziari che presentano rischio sistemico dovranno rispettare per i prossimi anni, arrivano le prime valutazioni da parte degli analisti su cosa comporterà il piano del Financial Stability Board (FSB) per Unicredit, unica banca italiana che sarà interessata dalla normativa.
Unicredit: cosa succederà nel breve termine?
Secondo le prime stime, grazie alla normativa del bail-in la banca di piazza Gae Aulenti sarebbe già sostanzialmente in regola con il requisito del Tlac (cuscinetto rapidamente svalutabile per far fronte a perdite inattese) del 6% rispetto alla leva finanziaria utilizzata.
Sarebbe così scongiurata l’ipotesi di un nuovo aumento di capitale per Unicredit, che ricorrerebbe quindi “solamente” al taglio di circa 14.000 dipendenti (rispetto ai 12.000 stimati in precedenza) che consentirebbe un risparmio a bilancio di circa 1,1 miliardi di euro.
Riguardo le indiscrezioni sulla possibile dismissione di asset, sembra a questo punto messa da parte l’ipotesi di una vendita di società controllate quali Fineco e Pekao bank, mentre sempre d’attualità rimane la cessione del retail banking austriaco, dismissione che rafforzerebbe notevolmente il capitale di Unicredit.
Ieri è stata divulgata la trimestrale della controllata polacca Pekao, con utile in flessione del 5%. I risultati hanno deluso le aspettative degli analisti.
Consensus su Unicredit rimane positivo
Le azioni Unicredit sono scambiate a metà seduta a Piazza Affari a 5,90€ in rialzo dell’1,10%.
Alla vigilia dei dati trimestrali, il consensus su Unicredit rimane positivo con Mediobanca che vede l’utile battere le stime di 458 milioni al terzo trimestre 2015. Gli analisti della banca milanese stimano utili oltre i 500 milioni. Per questo il rating rimane outperform con un target price di 8,10€.
Equita SIM ritiene che Unicredit sia hold con prezzo obiettivo 6,90€.
Exane vede le azioni Unicredit con target price 6,10€ e rating hold, mentre più positivi sono Berenberg (rating Buy a 8€) e Citigroup (rating buy a 7,70€).
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