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Unicredit: vicino il taglio di 12.000 posti di lavoro?

lunedì 9 novembre 2015, di Lorenzo Monti

UniCredit, in vista dei conti trimestrali che saranno resi noti questa settimana, sarebbe pronta a presentare un piano che prevede il taglio di 12.000 dipendenti oltre alla disimissione di asset strategici come il retail banking in Austria.

Sarebbe questa la strategia messa a punto dal direttore generale di Unicredit Federico Ghizzoni per aumentare profitti e requisiti di capitale, dopo che nella prima metà del 2015 l’istituto bancario ha registrato un common equity Tier I Ratio del 10,4%.

Si tratta di un dato che pone la banca di piazza Gae Aulenti nella parte bassa della classifica degli istituti bancari europei per requisiti di capitale: per migliorare quest’ultimo a fini regolamentari Unicredit sarebbe costretta a varare un aumento di capitale, il quarto negli ultimi 7 anni.

Una manovra di questo tipo avrebbe però ripercussioni pesanti sull’attuale management di Unicredit, che porterebbe presumibilmente ad un avvicendamento ai vertici.

Unicredit, taglio a forza lavoro e vendita asset; ecco cosa potrebbe succedere

Secondo indiscrezioni, sarebbero già avviate le trattative per la vendita del retail banking austriaco alla banca viennese BAWAG.
Al vaglio del management Unicredit anche la vendita di parte degli asset rappresentati da Fineco, Pioneer e la partecipazione attuale nel retail banking polacco.

Il progetto di Unicredit vedrebbe poi un ulteriore taglio di 12.000 posti di lavoro tra Italia e Austria, che porterebbero la “sforbiciata” totale al 7% della forza lavoro attuale, considerando i 5.000 esuberi già annunciati.

Sui risultati economici poco incoraggianti di Unicredit pesano i tassi di interesse bassi dell’eurozona, la debole crescita italiana e le tensioni in Ucraina e Russia.

Azzurra Guelfi, analista di Citigroup, ritiene che le prospettive dei ricavi del piano industriale precedente di Unicredit siano state troppo ottimistiche e si aspetta per la banca italiana ricavi al 5% rispetto al 7% previsto.

Unicredit al momento non ha commentato queste indiscrezioni.

Le azioni Unicredit stentano a decollare

Le azioni della banca milanese sono aumentate da inizio anno solamente del 12%, a fronte di un aumento che per Mediobanca è stato del 37%, per Intesa del 31% e per il Ftse mib del 18%.

Unicredit vede inoltre il valore delle proprie azioni rispetto agli asset detenuti attorno allo 0,8, mentre i titoli bancari europei sono valutati mediamente 1,3 volte i propri asset secondo i dati di Bloomberg.

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