Unicredit giù in Borsa: piano strategico preoccupa stampa internazionale

Antonio Atte

14/12/2016

Unicredit in rosso a Piazza Affari. L’istituto guidato da Mustier si prepara al più grande aumento di capitale di sempre. Il piano strategico preoccupa però la stampa internazionale.

Unicredit giù in Borsa: piano strategico preoccupa stampa internazionale

Unicredit ultime notizie - Un aumento di capitale da 13 miliardi di euro (il più grande della storia di Piazza Affari), ulteriori 6.500 esuberi entro il 2019 (in tutto fanno 14mila), la chiusura in Italia di una filiale su 4, con un taglio di 883 sportelli. Sono i punti salienti del piano industriale approvato dal cda di Unicredit e presentato ieri a Londra dall’amministratore delegato Jean Pierre Mustier.

L’operazione si colloca in un periodo complicato per il sistema bancario italiano, ma a differenza di quanto (molto probabilmente) accadrà per Mps, la banca di Piazza Gae Aulenti non farà ricorso all’aiuto dello Stato.

In un’intervista rilasciata al Sole24Ore, il CEO di Unicredit ha definito fattibile l’obiettivo di un RoTE (tasso di rendimento sul patrimonio netto tangibile, ndr) del 9% in tre anni e si è detto tranquillo in relazione al fatto che 8,1 miliardi di accantonamenti porteranno l’istituto a effettuare la più massiccia operazione di ricapitalizzazione di sempre in un momento storico tutt’altro che tranquillo.

Unicredit: Mustier rinuncia al 40% del suo compenso

Secondo Mustier il piano esuberi rappresenta “un passaggio delicato che vogliamo gestire con senso di responsabilità”: per questo motivo l’ad Unicredit ha chiesto al board dell’istituto di ridurre del 40% il suo compenso, rinunciando a qualsiasi bonus fino alla realizzazione del piano.

“È un segnale evidente - ha spiegato il manager francese - della volontà di essere tutti coinvolti in questo piano”.

Unicredit: piano strategico preoccupa la stampa internazionale

Un piano al quale però la stampa internazionale guarda con un certo timore. Per il Financial Times Unicredit è una metafora preoccupante della crisi del settore bancario italiano. Patrick Jankis riprende le parole di Mustier e scrive che

“se le banche sono oneste devono ammettere che i profitti generati negli anni precedenti al 2008 erano anormali (supernomal nel testo, ndr). Devono abituarsi a ritorni che calano del 5-10%”.

L’agenzia Reuters esprime preoccupazione per i conti di Unicredit, e in particolare per la profittabilità, i crediti inesigibili e i bilanci più deboli rispetto agli altri concorrenti del Vecchio Continente:

“Unicredit è la sola banca che è considerata importante per il sistema finanziario globale e ha perso la metà della sua valutazione di mercato quest’anno”.

Il Guardian pone l’accento sul rapporto tra Unicredit e il Regno Unito, ricordando che

“Unicredit ha già spostato 300 persone dello staff da Londra a Milano dopo il voto britannico a favore dell’uscita dall’Unione europea. Mustier aveva detto che la Brexit avrebbe potuto rappresentare una grande opportunità per le banche del Continente, poco coinvolte a suo avviso dall’uscita della capitale finanziaria europea dall’Ue”.

Al momento a Piazza Affari il titolo Unicredit - che ieri ha chiuso in rialzo - si muove in territorio negativo a -3,49% a quota 2,7120 euro per azione.

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