Unicredit: ecco il piano industriale Trasform 2019. Davide Serra parteciperà ad aumento capitale

Antonio Atte

13/12/2016

Unicredit, si alza il velo sul piano industriale della banca di Piazza Aulenti: ecco i dettagli. Davide Serra sottoscriverà una quota nell’aumento di capitale.

Unicredit: ecco il piano industriale Trasform 2019. Davide Serra parteciperà ad aumento capitale

Oggi a Londra l’amministratore delegato di Unicredit, Jean Pierre Mustier, svelerà i dettagli del piano industriale dell’istituto di Piazza Gae Aulenti. Il piano strategico - ribattezzato “Trasform 2019” - ha ricevuto ieri il via libera del cda.

I riflettori sono puntati sulla dimensione dell’aumento di capitale, che nonostante le ultime cessioni (Bank Pekao, Pioneer e la doppia quota di FinecoBank) dovrebbe aggirarsi intorno ai 13 miliardi di euro.

L’operazione partirà molto probabilmente a febbraio dopo l’assemblea dei soci. Come sottolineato oggi da Il Sole 24 Ore, uno dei pilastri del piano messo in campo dal manager francese è rappresentato dai Non performing loans. Unicredit sta preparando 7-8 miliardi di accantonamenti sulle sofferenze e proverà a smaltire l’intero pacchetto di crediti deteriorati.

A questo riguardo, negli ultimi giorni Unicredit ha siglato due accordi (uno con Fortress e l’altro con Pimco) per trasferire 17 miliardi di Npl in un veicolo di cui la banca deterrà una quota di minoranza.

Attraverso la ricapitalizzazione monstre, l’istituto punta a incrementare il proprio coefficiente di solidità patrimoniale (CET1 ratio), che al momento è pari al 10,82%.

Piano industriale Unicredit: il capitolo costi e risorse umane

Poi c’è il capitolo costi e risorse umane: la struttura di Unicredit dovrebbe rimanere quella attuale ma non è esclusa una riduzione extra della rete di filiali; per quanto riguarda il personale, probabilmente saranno velocizzate le uscite volontarie rispetto all’attuale piano concordato con i sindacati dall’ex CEO Federico Ghizzoni.

Entro il 2019, comunque, sono previsti ulteriori 6.500 esuberi. I tagli del personale si attesteranno così intorno alle 14mila unità, con un risparmio di 1,1 miliardi di euro.

Spetterà invece al consiglio di amministrazione (che entro il 2018 dovrebbe passare da 17 a 15 membri) occuparsi della governance della banca.

Per quanto riguarda il perimetro della banca, l’ad Mustier ha spiegato:

“Intendiamo trarre profitto dai nostri attuali vantaggi competitivi, quali la nostra esclusiva rete diffusa in Europa Occidentale, Centrale e Orientale, oltre a valorizzare i benefici del nostro lineare modello di Banca Commerciale (Commercial Banking) con un segmento Corporate & Investment Banking perfettamente integrato”.

Unicredit: Davide Serra parteciperà all’aumento di capitale

Sempre sul Sole 24 Ore, il fondatore di Algebris Investments Davide Serra ha annunciato che entrerà nell’aumento di capitale di Unicredit. Nei prossimi giorni il finanziere varerà Algebris Npl Fund II, fondo che punta a raccogliere un miliardo di euro da investire nei crediti deteriorati delle banche italiane:

“Il nostro paese ha il 35% degli Npl europei. E, complice il pressing della Bce e dell’Ssm, le banche domestiche devono alleggerire il fardello: assumendo di tornare al livello pre-crisi, la quantità di deteriorati che potenzialmente potrà arrivare sul mercato nei prossimi 3/5 anni è di circa 140 miliardi di euro, di cui circa 65 miliardi secured”.

Unicredit supera a pieni voti esame Srep

Intanto Unicredit - insieme a Intesa, UBI, Credem e Bper - ha superato a pieni voti il Supervisory Review and Evaluation Process (Srep), l’esame periodico condotto dalla Banca centrale europea sulla solidità patrimoniale degli istituti di credito. Piazza Aulenti si è vista abbassare i requisiti minimi di capitale rispetto al 2016: il CET1 per il 2017 è stato infatti rivisto all’8,75% dal 9,75% del 2016.

Al momento a Piazza Affari le azioni Unicredit cedono oltre quattro punti e mezzo percentuali a quota 2,31 euro per azione. Ieri il titolo ha chiuso le contrattazioni in calo del 3,04%.

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