UniCredit, piano strategico 2023: migliaia di tagli e molto altro ancora

C. G.

3 Dicembre 2019 - 10:04

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Azioni UniCredit: il piano strategico al 2023 è stato finalmente reso noto. Cosa prevede? tutti i dettagli

UniCredit, piano strategico 2023: migliaia di tagli e molto altro ancora

UniCredit: il piano strategico Team 23 è stato finalmente reso noto, cosa che ha rivolto l’attenzione dell’intero mercato sulle azioni societarie.

I dettagli dello stesso sono stati resi noti nella mattinata di oggi, martedì 3 dicembre, poco prima dell’apertura di Piazza Affari.

A balzare all’occhio sono stati soprattutto i tagli che l’istituto di Jean Pierre Mustier si è detto intenzionato a ufficializzare. Il piano industriale di UniCredit però ha offerto diversi spunti di riflessione. I suoi dettagli oggi imporranno un attento monitoraggio delle azioni societarie.

Piano strategico UniCredit: cosa prevede?

Una delle caratteristiche principali del piano strategico di UniCredit è stata quella dei tagli. La banca infatti si è detta intenzionata a chiudere ben 500 filiali e a mandare a casa 8.000 dipendenti.

Stando a quanto emerso dal documento, comunque, il piano strategico 2023 di UniCredit si è strutturato su 4 pilastri specifici.

1. Aumento/rafforzamento della base clienti

In tal senso l’istituto di Mustier tenterà di rinvigorire la propria posizione con l’obiettivo di divenire sempre più un punto di riferimento, soprattutto per le piccole e medie imprese del Vecchio Continente.

Il piano industriale di UniCredit punterà ad ottenere 19,3 miliardi di euro di ricavi nel 2023 (un dato, questo, calcolato con ipotesi più conservative del mercato in merito ai tassi di interesse).

2. Massimizzazione/trasformazione della produttività

Le azioni UniCredit oggi dovranno fare i conti con la volontà dichiarata dall’istituto di adottare nuove modalità operative volte a massimizzare il lavoro, migliorare l’esperienza del cliente e aumentare l’efficienza. Da qui la necessità di arrivare a 10,2 miliardi di costi nel 2023.

3. Controlli e gestione del rischio disciplinata

Nell’anno di riferimento, il costo del rischio dovrà portarsi a 40 pb, mentre il rapporto tra esposizioni deteriorate lorde sul totale dei dovrà essere inferiore al 3,8%. le operazioni di monitoraggio dei rischi e le azioni di compliance verranno rafforzate.

Ancora secondo il piano industriale di UniCredit, le NPE Non Core dovranno essere inferiori a €9 miliardi entro la fine dell’anno corrente e dovranno scendere sotto i 5% miliardi entro la fine del prossimo.

4. Gestione capitale e bilancio

Agli azionisti spetterà una distribuzione di capitale corrispondente al 40% dell’utile netto dal 2020 al 2022 (30% pagamento cash delle cedole e 10% di riacquisto azioni). Per il 2023 invece vi sarà una distribuzione del 50% (con percentuali al 40% e al 10%).

In generale, il piano strategico di UniCredit genbererà 16 miliardi di euro di valore per gli azionisti così ripartiti:

  • dividendi cash: €6 miliardi
  • riacquisto titoli: €2 miliardi
  • aumento del patrimonio netto tangibile: €8 miliardi

Previsti inoltre un CET1 MDA buffer tra i 200 e i 250 punti base, oltre che uno SREP Pillar 2 Capital Requirement in flessione a 175 pb.

Per tutti i dettagli del piano industriale, le azioni UniCredit saranno le sorvegliate speciali di Borsa Italiana oggi.

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