Dovevamo dimostrare di poter accedere al mercato, lo abbiamo fatto. Così l’Ad di UniCredit ha difeso l’emissione del bond Senior Non-Preferred che ha registrato un costo di raccolta decisamente elevato.
Jean-Pierre Mustier, Amministratore delegato di UniCredit, è sceso in campo per difendere l’operazione di emissione del bond Senior Non-Preferred da 3 miliardi di dollari sul quale sarà pagato un tasso di quasi il 5%. Si tratta del secondo “Senior Non-Preferred” dell’istituto dopo quello inaugurale collocato a gennaio.
A parità di condizioni, nel collocamento di due giorni fa è stato registrato un costo di raccolta di 420 punti base, sei volte superiore rispetto ai 70 pb di inizio anno (Economia Italia: ecco le prove dell’inasprimento finanziario). In un momento particolarmente delicato per la carta italiana, hanno rilevato gli esperti, forse sarebbe stato meglio rinviare un’operazione di questa portata.
Mustier: abbiamo dimostrato di poter accedere al mercato
Mustier, nel corso di un’intervista concessa al Financial Times, ha definito il costo sostenuto “non ideale” precisando però che l’operazione è stata effettuata per dimostrare che “la banca ha accesso al mercato anche per importi di un certo livello”. Inoltre, visto che l’operazione è stata svolta con un solo investitore, “abbiamo ancora la capacità di ricorrere al mercato per altre emissioni”.
In effetti, rileva la testata britannica, dalla formazione del governo l’unica banca ad aver piazzato un obbligazione “unsecured” è stata Intesa Sanpaolo. “In un momento in cui il governo non ha ancora raggiunto un accordo con le autorità europee, è più importante mostrare che il mercato è accessibile che preoccuparsi del tasso di interesse”, ha commentato Satish Pulle, portfolio manager di Wells Fargo AM.
Nel giorno in cui la banca ha inoltre firmato un accordo volto al rilancio dello storico marchio Melegatti, il titolo dell’istituto ha terminato gli scambi con un -1,18% a 11,516 euro (+0,23% a 19.159,60 punti per il Ftse mib). Nonostante un +8,8% nella settimana, il saldo da inizio anno si conferma negativo per oltre 30 punti percentuali.
Ceduto portafoglio di crediti in sofferenza da 590 milioni
La banca ha raggiunto un accordo con un veicolo di cartolarizzazione gestito da J-Invest ed uno gestito da Banca Interprovinciale (Illimity) per la cessione pro-soluto di un portafoglio di crediti in sofferenza derivanti da contratti di credito chirografario verso clientela del segmento piccole e medie imprese italiane.
Il portafoglio comprende esclusivamente crediti derivanti da contratti di finanziamento con una creditoria complessiva di circa 590 milioni di euro. J-Invest ha comprato la porzione portafoglio con una creditoria di 384 milioni mentre Illimity ha acquisito la parte restante.
Impatto sui conti del Q4
“La cessione –si legge nella nota diffusa da Piazza Gae Aulenti- costituisce parte dell’attuale strategia di UniCredit di riduzione delle esposizioni deteriorate”. L’impatto della cessione verrà recepito nel bilancio del quarto trimestre 2018.
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