La Grecia come la Lehman Brothers, se cade sarà un disastro. Ecco l’opinione degli economisti americani
Negli ultimi giorni non si parla d’altro che della possibilità che la Grecia esca dalla zona Euro. Se la Germania in un primo momento sembrava favorevole all’addio degli ellenici, Angela Merkel ieri ha corretto il tiro, affermando l’importanza dell’unità fra gli attuali Stati Membri.
Sono in molti a credere che un’eventuale fuoriuscita dei greci potrebbe comportare un crack finanziario addirittura peggiore di quello causato nel 2008 dalla Lehman Brothers. Questo almeno è quanto afferma il risultato di un sondaggio condotto nei giorni scorsi dall’autorevole sito americano MarketWatch. In questo caso gli intervistati non erano però semplici cittadini, ma celebri economisti.
Secondo Barry Eichengreen, docente di Berkley, l’uscita della Grecia dall’Euro comporterebbe l’imposizione di controlli sempre più severi alle banche del Paese, ma nello stesso tempo, causerebbe una forte speculazione sulle altre Nazioni dell’Eurozona considerate "in pericolo" (impossibile in questo caso, tra l’altro, non pensare proprio all’Italia). Insomma si verificherebbe una situazione simile a quella vista anni fa dopo il fallimento della Lehman Brothers, uno dei più importati istituti del mondo.
Il pensiero comune è che, in attesa delle elezioni del prossimo 25 gennaio, i mercati vivranno un periodo alquanto turbolento, con gli spread dei titoli del debito sovrano che potrebbero allargarsi.
Per Kenneth Rogoff ex capo economista del Fondo monetario internazionale, nonché professore di Harvard, l’euro rappresenta " un disastro storico" difficile da smantellare. Molto critico anche Martin Feldstein, docente di economia della Harvard University, secondo il quale non ci sarà "modo per porre fine alla crisi dell’euro."
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