UE e Stabilità 2016: Renzi passa l’esame ma con riserva. In primavera decisione su flessibilità

Flavia Provenzani

17 Novembre 2015 - 11:53

L’UE fa passare la Legge di Stabilità 2016 del Governo Renzi, ma con riserva perché "a rischio di non conformità". Valutazione sulla flessibilità slitta a primavera.

UE e Stabilità 2016: Renzi passa l’esame ma con riserva. In primavera decisione su flessibilità

La commissione europea mostra riserve sulla Legge di Stabilità 2016, sebbene la finanziaria italiana sia riuscita a passare il primo esame a Bruxelles. L’UE avverte che la manovra voluta da Renzi si avvicina al giudizio "a rischio di non conformità" contro il Patto di Stabilità, e che una nuova valutazione sarà eseguita nella Primavera del 2016.

La questione flessibilità e la sua risoluzione slitta alla primavera del prossimo anno, con la Commissione desiderosa di comprendere in che modo Renzi voglia far attivare la clausola per gli investimenti, che permetterebbe un margine dello 0.3% sull’intera manovra.

Come anticipato, lcune fonti da Bruxelles vedrebbero la Legge di Stabilità 2016 rientrare nella denominazione "a rischio di non conformità" nei confronti del Patto di stabilità.
La flessibilità richiesta dal Governo Renzi slitta al secondo trimestre del 2016, momento in cui la Commissione sarà chiamata a valutare nel dettaglio i contenuti della nuova finanziaria italiana.

L’Unione Europea dovrà valutare se le deviazioni richieste «sono usate effettivamente per aumentare investimenti», e se «esiste un piano credibile di aggiustamento» verso il pareggio e i «progressi su riforme».

Clausole flessibilità, rinvio a primavera 2016

Spiegando il perché del rinvio della valutazione, la Commissione europea spiega che accettare le clausole di flessibilità ora andrebbe al di fuori di quanto previsto dal ciclo normale del Semestre europeo e “si allontanerebbe dal processo previsto dalla comunicazione sulla flessibilità”.

Nella valutazione del nuovo programma previsto dalla Legge di Stabilità 2016, l’UE ammette che l’Italia potrebbe rispettare i criteri di eleggibilità previsti per la clausola investimenti, e che questo sarà un parametro rilevante nella sua valutazione.

«Particolare attenzione sarà dedicata a vedere se la deviazione dal cammino di aggiustamento è effettivamente usata per aumentare gli investimenti, e ai piani per riprendere l’aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine»,

spiega l’UE.

Sul fronte della clausola migranti, invece, richiesta anche da Germania, Austria e Belgio, Bruxelles specifica che presto arriverà la valutazione definitiva, che prevederà anche l’ammontare delle quote previste per ogni paese.

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