UE: Accordo politico su unione bancaria. Trasferimento della vigilanza alla BCE

Marta Panicucci

13 Aprile 2013 - 13:15

UE: Accordo politico su unione bancaria. Trasferimento della vigilanza alla BCE

I Ministri delle finanze dei vari paesi dell’Unione ieri, dopo diverse ora di trattative serrate hanno trovato l’accordo per il trasferimento della vigilanza bancaria alla BCE. Si tratta per il momento di un accordo politico che di fatto sottrae ai vari paesi il compito di vigilanza per trasferirlo nelle mani della Banca Centrale Europea. Adesso si attende l’accordo legale atteso per giovedì prossimo quando dovrebbero essere sciolti gli ultimi nodi della vicenda. Questo accordo giunge proprio nel momento in cui le difficoltà economiche dei membri dell’Unione hanno spinto diversi paesi a chiedere maggiori aiuti all’istituto bancario europeo.

Accordo

Ieri al termine della riunione il ministro della finanze irlandese Michael Noonan ha commentato: "i ministri si sono messi d’accordo per firmare una dichiarazione in cui prendono l’impegno a concludere rapidamente il negoziato sulla nascita di una unione bancaria e in particolare sulla vigilanza unica".

Le trattative dell’Unione sono volte a lavorare costruttivamente per portare a termine una modifica dei trattati che separi nettamente la politica monetaria e la vigilanza bancaria. Questo punto, che tendenzialmente non dovrebbe essere una precondizione per la riforma, in realtà è molto importante per la Germania che lo ha richiesto espressamente.

Su questa questione la discussione si è animata e alcuni governi non hanno apprezzato l’atteggiamento tedesco: sono stati anche sollevati dubbi legali e possibili cause giudiziarie sul nuovo meccanismo di vigilanza.

Il negoziato sulla nascita di una unione bancaria continua e anche se qualcuno lo ha criticato giudicandolo lento e farraginoso, è atteso per giovedì il via libera legale all’accordo. Intanto la situazione economica di diversi stati dell’Unione resta critica e in questo momento tutte le attenzioni sono sulla BCE.

Dichiarazioni di Mario Draghi

Da Dublino, dove si è tenuta la riunione dei Ministri delle finanze, arriva anche il commento di Mario Draghi. Secondo il presidente della BCE attualmente la politica monetaria attuata nell’Unione è "molto accomodante" e elenca le ragioni per le quali le banche nazionali non prestano più soldi:

  • Il primo problema, quello che riguarda il finanziamento delle banche, è stato risolto. Infatti, sottolinea Draghi, le banche stanno ripagando in anticipo il denaro che hanno preso in prestito dall’Istituto monetario.
  • Il secondo motivo individuato dal presidente della BCE è la carenza di capitale che dovrebbe essere risolta dalle banche, dagli istituti di sorveglianza e dai governi.
  • La terza ragione sarebbe la paura delle banche che i propri clienti non restituiscano i soldi erogati e per questo motivo sono restii ad accordare prestiti senza garanzie forti.

"Alla BCE, ha concluso Draghi, continuiamo a riflettere sul come far superare alle banche queste paure, siamo chiaramente determinati a fare in modo che i fondi iniettati trovino la strada dell’economia reale, ma è abbastanza chiaro che su questo punto per essere efficaci serve la partecipazione di altri attori."

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