La tredicesima 2013 rischia di essere particolarmente leggera: oltre il 90%, infatti, se ne andrà in tasse, bollette e mutui. Ma non solo: ecco perché agli italiani potrebbe non rimanere quasi niente in tasca.
Tredicesima 2013: ancora nessuna buona notizia all’orizzonte. Dopo la denuncia della Cgia di Mestre, sui rischi correlati a una classe imprenditoriale sempre più in difficoltà a far fronte agli oneri derivanti dalla corresponsione della tredicesima mensilità ai propri dipendenti, ecco che scatta l’allarme delle associazioni dei consumatori: delle tanto agognate tredicesime, meno del 10% rimarrà effettivamente nelle tasche degli italiani, e potrà quindi essere destinato ai consumi di Natale.
La tredicesima spolpata dal Fisco e dagli aumenti
Una sorpresa sotto l’albero natalizio niente affatto gradita, insomma: a valutarne la portata sono state Adusbef e Federconsumatori, che già in origine ne stimavano un calo di ben 300 milioni di euro. E’ infatti evidente il contesto di generale decremento delle tredicesime, in diminuzione dello 0,9% rispetto al 2012, anche a causa delle significativa perdita di posti di lavoro che ne prevedevano il diritto. Ma stavolta al danno si aggiunge anche la beffa: la tanto agognata gratifica natalizia, infatti, quest’anno verrà letteralmente spolpata dalla gragnuola di aumenti che sono stati introdotti a partire gennaio 2013: tariffe autostradali, benzina, bolli, tasse, Tarsu, Imu, e altri balzelli di varia natura e importo. Senza dimenticare, poi, le classiche scadenze fiscal di fine anno: tutta una serie di tasse, rate e canoni stanno già bussando alla porta dei contribuenti italiani, reclamando un tributo di lacrime e sangue: ed è proprio così che la agognata tredicesima si vedrà ridotta addirittura del 90,9%.
A rischio i consumi di Natale
Conti veramente amari, quindi, quelli che si apprestano a fare i lavoratori dipendenti e i pensionati nel nostro Paese. I cui effetti ricadranno inevitabilmente sui consumi legati al periodo natalizio. Quest’ultimi, infatti, sempre secondo Adusbef e Federconsumatori, sono destinati a calare di ben l’11,2%. Un’enormità, soprattutto se consideriamo anche il contesto di attuale decrescita della domanda che sta deprimendo il mercato di beni e servizi in Italia. Ma le nostre famiglie dovranno innanzitutto far fronte a bollette, prestiti, assicurazioni automobilistiche e mutui, e quindi le somme da destinare al mero consumo saranno particolarmente esigue quest’anno. I bilanci familiari, infatti, fanno sempre più fatica a quadrare, e le tanto sospirate tredicesime arriveranno nelle tasche degli italiani già ampiamente ipotecate: solo una piccola percentuale (stimata attorno al 9,1% ) verrà dunque destinata a spese più piacevoli come il cenone, i regali e qualche piccolo risparmio da mettere da parte per un futuro che ai più appare quanto mai incerto.
Numeri che spaventano, quindi, e che ci fanno paventare il concreto rischio che neanche la gratifica natalizia riuscirà a donare un po’ di respiro a famiglie, pensionati e imprenditori, sempre più strozzati dalla congiuntura economica negativa e dalle incertezze di chi non vede nessuna luce alla fine del tunnel: solo due italiani su dieci, infatti, pensano che questo sarà l`ultimo Natale di crisi.
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