Tirocinio Avvocati, presto cambieranno le regole per la pratica forense. Così prevede la bozza di decreto ministeriale in materia messa a punto dal Ministero della Giustizia. Ma non solo: ci sono novità anche per l’esercizio della professione stessa.
Tirocinio Avvocati: il percorso della pratica forense è pronto a cambiare. A stabilirlo, una bozza di decreto ministeriale messa a punto dal Ministero della Giustizia, già inviata al Consiglio nazionale forense per il necessario parere. Ma non basta: anche la stessa professione dell’avvocatura andrà in contro a novità. Ma andiamo con ordine.
Tirocinio aspiranti avvocati: che cosa cambia?
Innanzitutto, il decreto sul praticantato forense disciplina il tirocinio a rapporto di lavoro subordinato pubblico o privato. E’ il Consiglio dell’ordine ad accertare l’assenza di conflitti di interesse e a verificare che l’attività lavorativa si svolga in modi e orari idonei a consentire l’effettivo svolgimento del tirocinio. Quanto alle modalità, il tirocinio deve essere svolto nel pieno rispetto delle norme di deontologia professionale. Il praticante, dal canto suo, è tenuto a frequentare in modo continuo lo studio del professionista, sotto la sua supervisione, per almeno 20 ore a settimana. Allo stesso modo, il dm regolamenta anche lo svolgimento di un semestre di tirocinio in un altro Paese Ue.
Professione forense: che cosa cambia?
Ma le attività del ministero della Giustizia non si sono limitate ai soli aspiranti avvocati: è stato già inviato al Cnf anche la bozza dello scherma di decreto sulle disposizioni per l’accertamento dell’esercizio della professione avvocatizia. Tra i requisiti che i legali dovranno rispettare (e che l’Ordine è tenuto a verificare periodicamente) troviamo: il possesso della partita Iva, l’uso di locali e di almeno un’utenza telefonica per lo svolgimento dell’attività professionale, trattare almeno cinque affari l’anno, avere la posta elettronica certificata, possedere una polizza assicurativa per la copertura della responsabilità civile, la corresponsione dei contributi dovuti all’Ordine e alla Cassa di previdenza forense.
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