Terza Guerra Mondiale, dopo gli Usa anche la Cina vara una nuova portaerei: è corsa agli armamenti

Alessandro Cipolla

26/04/2017

Terza Guerra Mondiale: mentre gli Usa continuano ad ammassare armamenti pesanti in Corea, anche la Cina vara una nuova portaerei. Siamo di fronte ad un nuovo 1950?

Terza Guerra Mondiale, dopo gli Usa anche la Cina vara una nuova portaerei: è corsa agli armamenti

Terza Guerra Mondiale: ormai è corsa agli armamenti, con anche la Cina che vara una nuova portaerei dopo le esercitazioni della Corea Nord e l’ammasso di missili statunitensi in Corea del Sud, che hanno provocato numerose proteste a Seul.

Nella penisola coreana la situazione si fa sempre più critica, con le dichiarazioni distensive delle ultime ore che cozzano di fronte all’effettiva escalation di militarizzazione dell’intera zona.

Lo scoppio di una Terza Guerra Mondiale al momento sembrerebbe essere una eventualità probabile, ma i sintomi che vengono registrati nelle ultime ore non promettono nulla di buono anche se potrebbero essere sola mosse di precauzione.

Il timore è che possa mancare soltanto la proverbiale scintilla per dare vita ad un conflitto che potrebbe non riguardare soltanto la Corea, ma allargarsi così come nel 1950 anche alle super potenze mondiali.

Terza Guerra Mondiale: la corsa agli armamenti

Anche se nessuno (giustamente) vuole sentire parlare di Terza Guerra Mondiale, la corsa agli armamenti degli ultimi giorni è un dato di per sé molto preoccupante, un segnale molto evidente di come la situazione in Corea sia critica.

Al momento non sembrerebbe imminente un nuovo test atomico da parte di Pyongyang, visto che nell’area interessata ancora sono in corso scavi e non si sarebbero verificati i black out elettrici che di solito precedono le sperimentazioni nucleari.

Il 25 aprile per la Corea del Nord quindi è stata la solita occasione solo per far bella mostra del proprio esercito, ma il timore è che Kim Jong-un abbia solo rimandato quello che sarebbe il sesto test nucleare del paese.

Molto attivi militarmente parlando anche gli Stati Uniti. Oltre all’arrivo del sottomarino nucleare USS Michigan e quello imminente della portaerei Carl Vinson, Washington ha ripreso le operazioni per lo scudo missilistico in Corea del Sud.

L’arrivo dei missili statunitensi però ha suscitato molte polemiche a Seul, con i sudcoreani spaventati da un possibile scoppio di un conflitto. Inoltre, sono in molti a far notare come lo scudo missilistico americano sarebbe in grado di difendere solo le basi Usa e non l’intero paese.

Anche la Cina però inizia a mostrare i muscoli, varando quella che di fatto è la seconda portaerei di Pechino. Dopo la Liaoning, che prende il nome da una città vicina al confine con la Corea del Nord, è stata inaugurata anche la moderna Type001A.

Una corsa agli armamenti che spaventa il mondo intero, con lo spauracchio di rivivere una sorta di nuova Guerra di Corea come avvenuto nel 1950 che fa tremare i polsi visto le possibili conseguenze catastrofiche che ne potrebbero conseguire.

Una nuova Guerra di Corea?

Nel 1950 si viveva un periodo particolare dal punto di vista politico. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, tutto il mondo si stava assestando dopo i lunghi anni del conflitto che coinvolse quasi la totalità dei continenti.

Dopo l’occupazione del Giappone, la Corea uscì dal conflitto bellico divisa in due: il Nord guidato da un regime comunista sotto l’influenza sovietica e cinese, mentre il Sud liberale poteva contare sul sostegno degli Stati Uniti.

A capo della Corea del Nord c’era Kim-II-Sung, nonno dell’attuale guida suprema Kim Jong-un che nel 1950 decise di invadere la Corea del Sud, scatenando la reazione delle Nazioni Unite capeggiate dagli Stati Uniti.

L’esercito delle Nazioni Unite liberò Seul e arrivò fino a conquistare Pyongyang, provocando però la reazione della Cina che decise di entrare nel conflitto al fianco di Kim-II-Sung. Solo l’armistizio del 1953 pose fine alle ostilità, con le due coree che vennero divise così come le conosciamo al giorno d’oggi.

Oltre al possibile utilizzo di armi nucleari, il pericolo quindi è che in un conflitto tra Stati Uniti e Corea del Nord possa entrare in gioco anche la Cina. Il presidente Xi Jinping c’è da dire che ultimamente ha sempre cercato di mediare, ma a Pechino non sta piacendo il forte aumento del potenziale bellico e di intelligence americano così vicino ai propri confini.

Un conflitto nucleare con in campo anche la Cina darebbe il via ad una Terza Guerra Mondiale che potrebbe avere esiti devastanti. La speranza al momento è che Kim Jong-un non dia seguito ai suoi test e alle sue provocazioni, perché a quel punto Donald Trump potrebbe anche decidere di rompere gli indugi e intervenire militarmente.

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