Terrorismo, Trump contro Obama: “Nessun trasferimento da Guantanamo”

Concetta Maria Suriana

4 Gennaio 2017 - 14:07

Terrorismo: Trump contro Obama sul trasferimento dei detenuti di Guantanamo.

Terrorismo, Trump contro Obama: “Nessun trasferimento da Guantanamo”

Terrorismo: Donald Trump contro Barack Obama sul trasferimento dei presunti terroristi di Guantanamo.

La prigione cubana di Guantanamo è l’ennesimo terreno di scontro sul quale i due presidenti americani (il primo prossimo all’insediamento, il secondo uscente) si trovano a discutere.

La causa della discordia sono i detenuti all’interno della prigione ed il loro trasferimento. Gli Stati Uniti d’America infatti dal 2001, data del tragico attacco terroristico alle Torri Gemelle, hanno utilizzato la prigione di Guantanamo come luogo di detenzione per i sospettati di terrorismo.

Se Trump si vuole “rendere l’America di nuovo grande”, Obama cerca di portare a termine un compito appoggiato dalla maggioranza. Vediamo cosa sta succedendo tra Donald Trump e Barack Obama in relazione al trasferimento degli accusati di terrorismo a Guantanamo.

Guantanamo: le dichiarazioni di Trump

Il neo-eletto presidente Donald Trump, a pochi giorni dal suo insediamento che avverrà il 20 gennaio 2017, ha voluto rendere pubbliche le sue idee in merito alla questione dei trasferimenti dei terroristi detenuti a Guantanamo, lanciando qualche frecciatina non proprio velata alla politica portata avanti dal suo predecessore Barack Obama. Tutto questo è avvenuto, come di consueto per Trump, su Twitter:

“Non dovranno esserci altre scarcerazioni. Sono persone estremamente pericolose e non si deve consentire che tornino sul campo di battaglia.”

Guantanamo: la risposta di Obama

La risposta del presidente Obama e della sua amministrazione non si è fatta attendere. La Casa Bianca, ancora sotto la giurisdizione di Barack Obama fino al momento dell’insediamento di Donald Trump, ha invitato il neo-presidente ad attendere il 20 gennaio 2017 per mettere in atto le sue politiche.

A dare voce alla Casa Bianca è stato Josh Earnest, il portavoce di Barack Obama:

“Trump avrà l’occasione di mettere in atto la politica che giudica più efficace quando entrerà in carica il 20 gennaio.”

Il colpo di grazia di Obama a Donald Trump è arrivato poi con la comunicazione di nuovi trasferimenti dei presunti terroristi detenuti a Guantanamo, che avverranno prima della data dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.

Obama: il trasferimento dei terroristi e la chiusura di Guantanamo

I trasferimenti dei terroristi di Guantanamo erano già nell’aria dal mese scorso, quando secondo una fonte, era stata diffusa la notizia che Obama aveva intenzione di continuare i trasferimenti dei detenuti di Guantanamo, rimpatriando almeno 18 prigionieri (equivalenti a circa un terzo dei 59 detenuti nella prigione di Guantanamo) rimasti nella prigione.

Il rimpatrio dei presunti terroristi, grazie al quale Obama era riuscito a liberarsi di molti detenuti legati al terrorismo presenti sul territorio americano, si collocava proprio nell’ottica di rendere obsoleta la prigione di Guantanamo, troppo cara con i suoi 445 milioni di dollari annui e senza nessun apporto positivo alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America.

Queste le motivazioni che avevano spinto Obama a chiedere la chiusura di Guantanamo già durante il primo mandato del 2009, chiusura appoggiata anche da repubblicani che i democratici.

Una ulteriore conferma alla sua volontà di chiudere Guantanamo era arrivata lo scorso 22 febbraio 2016, quando il presidente Obama aveva tenuto una conferenza stampa nella quale aveva reso noti i piani che avrebbero permesso la chiusura della prigione di Guantanamo entro l’anno della fine del suo secondo mandato.

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