Tassi negativi: e se portassero ad un mondo senza contante?

Matteo Bienna

05/04/2016

05/04/2016 - 17:10

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Le conseguenze dei tassi di interesse negativi potrebbero portare all’eliminazione del cash. Ma è davvero possibile un mondo senza denaro contante?

Tassi negativi: e se portassero ad un mondo senza contante?

Le banche centrali applicano tassi di interesse negativi, le banche hanno problemi di redditività, le politiche monetarie perdono di efficacia e il denaro rischia di perdere valore.

Eliminare il denaro contante può essere una soluzione percorribile?

Stampare moneta comincia a non sortire più effetti in zone economiche come l’Europa e il Giappone. Vediamo nell’utopico scenario in cui si abbandonasse l’utilizzo del denaro contante quali sarebbero le conseguenze principali.

Eliminare il denaro contante: è una possibilità?

Diverse banche centrali stanno applicando tassi di interesse e sui depositi negativi.

In particolare, Europa e Giappone hanno già da tempo applicato tassi sui depositi negativi, con il Giappone che vede negativi anche i propri tassi di interesse, mentre l’Europa è giunta ad esaurire lo spazio di manovra futuro portandoli a zero.

Queste decisioni di politica monetaria non si stanno rivelando efficaci.

La lotta ai tassi di interesse negativi e alla perdita di valore del denaro nel tempo potrebbero dare il via a diverse forme di intervento.

L’intervento più radicale potrebbe essere l’abolizione del denaro contante, il cosiddetto “cash”, come ipotizzato dall’economista di MarketWatch, Satyajit Das.

Ad oggi, i casi che hanno visto l’attuarsi di piani simili all’eliminazione del denaro contante hanno prevalentemente riguardato la lotta alla criminalità o al terrorismo, metodi di intervento contro l’evasione fiscale, il tentativo di aumentare l’efficienza velocizzando le transazioni, riducendo i costi o addirittura guardando a motivi di igiene.

In un futuro in cui l’economia globale risulti incapace di risollevarsi in maniera decisa dalla crisi, i tassi negativi porterebbero ad una progressiva perdita nell’efficacia delle politiche monetarie.

Le reazioni degli investitori e della gente comune ad una perdita di redditività e di solvibilità del sistema bancario sono in parte note e in parte immaginabili.

Come negli anni ‘90, ci potrebbe essere una corsa agli sportelli, con un incremento del mercato del “risparmio in casa”, oppure si potrebbero utilizzare mezzi di pagamento vicini al contante, come gli assegni, soprattutto da parte delle imprese.

Si potrebbe poi investire in valute estere, evitando così il rischio di rendimenti negativi, preferendo scommettere sui tassi di cambio, o investire in terreni, proprietà e materie prime, i più classici beni rifugio.

Ma l’intervento ancora inedito sarebbe proprio la totale eliminazione del denaro contante.

Abbandono del denaro contante: cosa accadrebbe?

Abolire il denaro contante sarebbe un cambiamento rivoluzionario che richiederebbe grande coraggio.
Nonostante i mezzi di pagamento elettronici siano sempre più diffusi, il cash è ancora largamente usato nella maggior parte del pianeta e rappresenta il metodo di pagamento legale e legittimo per eccellenza.

Un abbandono del contante causerebbe in primis una esclusione finanziaria per due categorie di soggetti in particolare: la gente povera e i più anziani.
Per loro i costi di una conversione totale in moneta digitale sarebbero troppo elevati da sostenere e finirebbero con il venire esclusi.

Anche le banche centrali dovrebbero sopportare gravi difficoltà finanziarie, causate innanzitutto dalla perdite dei guadagni relativi al signoraggio, ovvero alla differenza tra il costo effettivo della produzione di moneta e i guadagni ottenuti dall’acquisto dei titoli di stato.
Questa mancanza ridurrebbe la solidità delle banche centrali e la loro capacità di sopportare le perdite.

Un sistema di pagamento che fosse esclusivamente digitale, inoltre, vivrebbe un incremento dei rischi operativi e di sicurezza, con il possibile aumento di operazioni di hacking o di problematiche legate alla dipendenza dalle tecnologie.

Infine questa prospettiva utopica troverebbe pronti al varco un gran numero di oppositori, che si vedrebbero privati dell’anonimato e della privacy che il pagamento in contanti fornisce, rendendo il progetto di un mondo senza contante un’infinita fonte di problematiche sociali e politiche.

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