Tasi, niente detrazioni prima casa. Rischio stangata sulle abitazioni modeste

Valentina Brazioli

19 Ottobre 2013 - 11:22

L’allarme della Cgia di Mestre: la Tasi penalizzerà i più poveri.

Tasi, niente detrazioni prima casa. Rischio stangata sulle abitazioni modeste

In fin dei conti, forse, ci toccherà rimpiangere l’Imu. Nel perdurare del rebus riguardante le nuove imposte sulle abitazioni, gli italiani continuano ad assistere impotenti al susseguirsi di acronimi incomprensibili (Trise, Tari, Tasi…) e di aliquote ipotizzate e poi smentite, nell’impaziente attesa del testo definitivo della Legge di Stabilità che sveli finalmente l’arcano: chi ha una casa, quanto dovrà sborsare?

Le detrazioni Imu

Tra le molte voci critiche in merito, spicca quella della Cgia di Mestre, a sottolineare come la tanto vituperata Imu, nel suo piccolo, garantisse maggiori risparmi per le abitazioni più modeste – e quindi per le famiglie meno abbienti - grazie alla detrazione base di 200 euro e a quella ulteriore di 50 euro per ogni figlio residente (che, sommandosi, molto spesso coprivano l’intero ammontare Imu). A sostenerlo è proprio l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha preso in esame alcune tipologie abitative come le A2 (civili), le A3 (tipo economico) e le A4 (tipo popolare).

Allarme Cgia: la Tasi graverà sulle abitazioni più modeste

Ha spiegato il segretario della Cgia Giuseppe Bertolussi:

In attesa di poter consultare il testo ufficiale della legge di Stabilità, dall’analisi delle bozze pare di capire che la Tasi gravante sulle abitazioni più modeste potrebbe essere più onerosa dell’Imu. Se questa situazione dovesse trovare conferma dalla versione ufficiale del provvedimento, chiediamo alla politica di intervenire per correggere il tiro. Sarebbe una vera e propria beffa se fossimo costretti a rimpiangere l’Imu.

Un allarme che non può certo lasciare indifferenti: le sole categorie catastali A3 (tipo economico) e A4 (tipo popolare), infatti, costituiscono il 53% del totale del patrimonio abitativo nazionale. Stiamo parlando di ben 4,9 milioni di persone, secondo le stime de Il Sole 24 Ore, che erano esentate dal pagamento proprio grazie alle detrazioni previste dalla vecchia imposta.

Dal Governo, per ora, giungono parole non del tutto rassicuranti. Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha infatti confermato che la nuova tassa sopprime le detrazioni, dunque:

Il rischio teorico è che chi non pagava l’Imu perché poteva usufruire di questi sconti, con la Tasi si ritrovi nella zona pagatori e dunque a versare da un minimo di 1 euro a un massimo di 200.

Se il sottosegretario ha comunque voluto sottolineare che:

Proprio per evitare tutto questo il governo ha trasferito ai Comuni un miliardo. Con questi soldi potranno fare ciò che vogliono, anche reintrodurre le detrazioni,

a impensierire gli italiani è proprio la discrezionalità dei Comuni in materia, e il fatto che queste misure, compreso il tetto d’aliquota al 2,5 per mille, rischiano di essere valide per il solo 2014, preannunciando quindi una nuova stangata sulle abitazioni già dal 2015.

Insomma, un percorso che si annuncia tutto in salita, quello di questa Legge di Stabilità che, secondo proclami del Governo, “non mette le mani nelle tasche degli italiani”, ma che al momento presenta molte – forse troppe - ombre e ben poche luci.

Argomenti

# IMU

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it