TFA III ciclo: il bando uscirà? Ecco perché deve essere pubblicato obbligatoriamente

Chiara Ridolfi

25 Agosto 2016 - 12:07

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TFA III ciclo: il bando non è ancora uscito e la situazione non sembra sbloccarsi. Vediamo insieme se il III ciclo di TFA deve essere bandito obbligatoriamente o possono essere trovate altre strade.

TFA III ciclo: il bando uscirà? Ecco perché deve essere pubblicato obbligatoriamente

Il TFA III ciclo è ormai diventato un incubo per i molti giovani laureati che attendono di abilitarsi all’insegnamento. Il bando non solo non accenna ad essere pubblicato, ma nessuno sembra essere interessato a dare chiarimenti al riguardo.
L’interrogazione parlamentare aveva parlato di una pubblicazione del terzo ciclo di TFA entro la fine di luglio, ma la situazione non si è poi verificata.

Molti futuri docenti attendono di conoscere le proprie sorti e di capire in che periodo avverranno le prove. Ad oggi però non sembra essere la priorità del Ministero dell’Istruzione quella di velocizzare le tempistiche di pubblicazione.
Il concorso a cattedra non si è ancora concluso e la maggior parte dei posti messi a disposizione rimarranno senza assegnazione. Non solo l’alta percentuale di bocciature crea problemi al Miur, ma anche la chiamata diretta.

I posti che non sono stati coperti infatti verranno assegnati mediante un meccanismo informatico. Un fallimento in fin dei conti per la chiamata diretta, che doveva diventare il solo modo per essere assunti in un istituto pubblico.
Il TFA III ciclo ha subito gli effetti di tutti questi cambiamenti nel settore scuola e soprattutto ne ha dovuto sopportare i continui slittamenti.

Il terzo ciclo di TFA deve però tenersi, dal momento che non esistono altri metodi per abilitarsi ed accedere alla scuola pubblica. Vediamo insieme perché il TFA III ciclo deve essere bandito obbligatoriamente e quando potrebbe uscire.

TFA III ciclo: il bando deve uscire obbligatoriamente

Molti futuri docenti, a causa dei continui slittamenti, stanno cominciando a pensare che il bando del terzo ciclo di TFA non verrà pubblicato. Il Ministero dell’Istruzione potrebbe infatti virare su metodi di abilitazione differenti e mettere da parte per sempre l’incubo del TFA.
Le possibilità di un cambiamento sembrano probabili anche dopo gli esiti disastrosi del concorso docenti.

In realtà però il TFA dovrà essere bandito obbligatoriamente anche per il III ciclo. Il Tirocinio Formativo Attivo è stato infatti pensato per 3 cicli, che sarebbero stati scanditi nell’arco di 6 anni. Per il momento i bandi di TFA conclusi sono stati 2 e a breve dovrà essere pubblicato anche il bando che chiuderà la sperimentazione.
Sebbene gli slittamenti abbiano comportato delle tempistiche ben più lunghe di quelle preventivate, la sperimentazione non è conclusa e il terzo Tfa dovrà quindi essere pubblicato.

Inoltre creare adesso un nuovo metodo di abilitazione potrebbe comportare solo ulteriori dilazioni e perdite di tempo. Attuare adesso le pratiche per creare delle lauree abilitanti e dei metodi alternativi per ottenere l’abilitazione non è inoltre tra le soluzioni preventivate dal Governo.

Leggi anche TFA terzo ciclo: cosa comporta lo slittamento del bando? I problemi per i docenti

TFA III ciclo: quando esce il bando?

L’incognita della data di uscita del bando però permane e non ci sono chiarimenti al riguardo. Il bando, una volta pubblicato, dovrà rimanere aperto per 60 giorni e solo allo scadere di essi si potranno tenere le prime prove.
Le prove di preselezione non si terranno quindi prima dei primi di novembre nella più rosea delle previsioni.

Una dilazione non da poco se si pensa che l’abilitazione per i nuovi docenti doveva essere conclusa prima dell’inizio dell’anno scolastico 2016/2017. La concomitanza delle prove del Concorso scuola 2016 non hanno però permesso di rispettare le tempistiche previste.
I problemi che sono sorti a causa dei ritardi non sono però da trascurare, dal momento che per l’anno scolastico che sta per iniziare le cattedre che rimarranno vacanti sono quasi 24 mila.

Le cattedre rimaste vuote derivano da due fattori: l’alto tasso di bocciati al concorsone e la mancata adesione alla chiamata diretta. Questo però non porterà giovamenti ai docenti non abilitati, dal momento che non potranno presentare domanda per occupare una di queste cattedre.
I posti rimasti senza assegnazione saranno dati a professori che si trovano in seconda fascia e a docenti che sono già in graduatoria.

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