In Svizzera potrebbe materializzarsi una delle proposte avanzate dal Movimento Cinque Stelle, ossia quella di un reddito di cittadinanza da garantire ad ogni cittadino: 2.500 franchi mensili per tutti i cittadini maggiorenni e circa l’equivalente di 500 euro per tutti i cittadini minorenni, a partire dalla nascita.
Reddito di cittadinanza, proposta realizzabile?
Tutto ciò potrebbe diventare realtà perché sono state raccolte le 100mila firme necessarie per indire un referendum a riguardo.
Ne ha parlato il sociologo Bernard Kundig, esponente elvetico della piattaforma mondiale BIEN.
È l’unico modo per preservare l’umanità dall’agonia del capitalismo, consentendole un atterraggio in dolcezza senza eccessivi traumi; al posto del ginepraio di deduzioni fiscali, sussidi e pensioni minime, venga corrisposto un reddito di base incondizionato. Con il reddito di base garantito i cittadini sarebbero sollevati dalla necessità di trovare un lavoro, peraltro sempre più raro, ad ogni costo, disponendo della possibilità di scegliere l’attività a loro più congeniale, per contribuire al processo sociale e a porre le basi di una società postindustriale rispettosa della natura.Bernard Kunding, Intervista La Repubblica, maggio 2013
Il sociologo ha parlato della Grecia come del Paese in cui poter concretizzare tale idea, “In Grecia lo Stato risparmia sulla spesa e rischia di fallire lo stesso. Magari, invertendo la tendenza, quindi, tornando a spendere, potrebbero salvarsi”.
I rischi connessi
Ad evidenziare i rischi di una soluzione del genere, però, è intervenuto l’economista Sergio Rossi, dell’università di Friburgo, che ha invece affermato,
Concettualmente l’idea del reddito minimo è interessante, si può condividerla, però bisogna vedere come finanziarla. Per quanto riguarda la Svizzera, per concretizzare l’ipotesi del reddito di cittadinanza occorrerebbero, a occhio e croce, 400 miliardi di franchi. Ovvero circa 320 miliardi di euro la metà dei quali verrebbero dirottati dalle assicurazioni sociali che, a quel punto, non verrebbero più erogate. Sergio Rossi, intervista La Repubblica, maggio 2013
E la restante metà si recupererebbe invece “spostando il carico fiscale dal lavoro verso il capitale, quindi tassando la ricchezza”.
Il timore di un improvviso impoverimento della Svizzera potrebbe quindi dare un esito negativo al referendum, e, in quel caso il sogno rimarrebbe soltanto un sogno.
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