Svizzera: SNB pronta ai tassi negativi per difendere il cambio a 1,20

Nicola D’Antuono

11 Settembre 2014 - 09:15

in Svizzera si pensa a tassi negativi dopo che la BCE ha tagliato ancora il costo del denaro nell’area euro. Il cross EURCHF risale con decisione, riportandosi sopra 1,21

Svizzera: SNB pronta ai tassi negativi per difendere il cambio a 1,20

Le recenti misure monetarie ultra-espansive adottate dalla BCE (tassi di riferimento allo 0,05%, tasso sui depositi overnight a -0,2%, acquisti di Abs e covered bond) hanno favorito un notevole deprezzamento dell’euro sui mercati internazionali, tanto che negli ultimi quattro mesi il cambio euro/dollaro è passato da area 1,40 a 1,2860. La debolezza dell’euro si è fatta sentire anche nei confronti del franco svizzero, che ha beneficiato anche dei forti flussi in acquisto da parte degli investitori in un clima di forte incertezza sul fronte geopolitico, in particolare in Ucraina e in Iraq.

La valuta di Berna ha cominciato ad apprezzarsi molto nei confronti della moneta unica, tanto che il cross EURCHF è passato da area 1,22 a meno di 1,2050 in tre mesi circa. Una settimana fa il cross toccava il minimo più basso da fine 2012 a 1,2044, avvicinandosi di fatto al peg di 1,20 fissato dalla Swiss National Bank a inizio settembre 2011, quando gli investitori acquistavano franchi a mani basse in una fase molto delicata della crisi dei debiti sovrani europei. La SNB ha comunque sempre fatto sapere di non essere disposta a tollerare un valore del cambio inferiore a 1,20.

L’istituto monetario elvetico ha dichiarato più volte di essere disposta anche ad acquistare quantità illimitate di valuta estera pur di proteggere il floor di 1,20 sul cross EURCHF. Intanto ieri Thomas Moser, membro del board della banca centrale rossocrociata, ha aperto alla possibilità di vedere tassi negativi in Svizzera dopo il nuovo taglio del costo del denaro nell’eurozona. Al Wall Street Journal, Moser ha sottolineato che l’ipotesi dei tassi su valori negativi nella Confederazione Elvetica è una possibilità, che potrà essere valutata nel caso in cui diventasse necessario difendere il cambio di 1,20.

Moser non ha comunque detto se tale misura potrebbe essere già adottata nel corso del prossimo meeting della Swiss National Bank, in programma il 18 settembre. Le parole di Moser hanno comunque sortito l’effetto di deprezzare il franco svizzero, tanto che il cross EURCHF si è spinto fino a 1,2118 su una zona di resistenza di breve periodo. Oggi il cross quota poco sotto 1,21, ma non va escluso un nuovo approfondimento bullish da qui ai prossimi giorni sulle aspettative di intervento dellaSNB nel corso della prossima riunione.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it