Stress test: bocciate 13 banche europee, tutte con l’Euro. Promossi gli istituti fuori dalla moneta unica

Marta Panicucci

27 Ottobre 2014 - 11:29

Sono 13 le banche europee, al lordo degli aumenti di capitale del 2014, che non hanno superato gli esami della Bce. Tutti questi istituti appartengono a Paesi con la moneta unica. Tutte promosse le banche fuori dall’euro.

Stress test: bocciate 13 banche europee, tutte con l’Euro. Promossi gli istituti fuori dalla moneta unica

Dovranno raccogliere in totale circa 9,5 miliardi di euro di nuovo capitale le 13 banche europee che non hanno superato la prova degli stress test europei. La Bce in vista del 4 novembre, giorno in cui assumerà la vigilanza unica del sistema bancario comunitario, ha svolto a partire dal novembre 2013 il Comprehensive Assessment composto da stress test e asset quality review.

Banche europee bocciate
I test europei si basano sui dati di bilancio aggiornati al dicembre 2013. Sulla base di quei dati le banche bocciate sarebbero 25, di cui 9 italiane, le banche bocciate. Ma in seconda istanza la Bce ha considerato anche gli aumenti di capitale svolti nel corso del 2014 salvando dalla bocciatura alcune banche salvatesi sul filo del rasoio.

Le bocciate, al lordo degli interventi del 2014, restano 13:

  • Eurobank, Grecia, con un fabbisogno al dicembre 2013 di 4,63 miliardi di euro, sceso a 1,76 dopo gli aumenti del 2014;
  • Monte dei Paschi di Siena, Italia, con un fabbisogno di 4,25 miliardi al dicembre 2013, scesi a 2,11 dopo interventi del 2014;
  • National Bank of Greece, Grecia, con un fabbisogno di 3,43 miliardi nel 2013, scesi a 0,93 miliardi con interventi 2014;
  • Banca Carige, Italia, con fabbisogno di 1,83 miliardi nel 2013, sceso a 0,81 miliardi con interventi 2014;
  • Banco Comercial Portugues, Portogallo, con fabbisogno 1,14 al 2013, salito a 1,15 nel 2014;
  • Oesterreich Volksbank Verbund, Austria, con fabbisogno 0,86 miliardi nel 2013, rimasto inalterato nel 2014;
  • Permanent Tbs, Irlanda, con fabbisogno 0,85 miliardi, rimasto inalterato;
  • Banca popolare di Milano, Italia, con fabbisogno di 0,68 nel 2013, sceso a 0,17 con interventi 2014;
  • Banca popolare di Vicenza, Italia, con fabbisogno di 0,68 miliardi nel 2013, sceso a 0,22 nel 2014;
  • Dexia, Francia, con fabbisogno di 0,34 miliardi nel 2013, rimasto inalterato;
  • Hellenic Bank, Cipro, con fabbisogno di 0,28 miliardi di euro nel 2013, sceso a 0,18 miliardi con interventi 2014;
  • Nova Ljubljanska banka, Slovenia, con fabbisogno di 0,03 miliardi nel 2013, rimasto inalterato;
  • Nova Kreditna Banka Maribor, Slovenia, con fabbisogno di 0,03 miliardi nel 2013, rimasto inalterato.

Banche italiane bocciate
Tra le 15 banche italiane sottoposte ai test europei, 6 di loro hanno superato la soglia richiesta dall’Eba; 5 di loro si sono salvate sul filo del rasoio grazie agli aumenti di capitale già messi in campo nel corso del 2014 e 4 sono state bocciate.

Tra queste Banca popolare di Milano e Banca Popolare di Vicenza a cui la Bce ha prescritto ulteriori aggiustamenti per 0,17 e 0,22 miliardi di euro. Mentre per Monte dei Paschi di Siena e Carige sono emersi ammanchi per 2,9 miliardi di euro. Per loro infatti è in programma una terapia d’urto con possibile fusione-salvataggio con un partner straniero. (Leggi le prossime mosse delle 4 banche italiane bocciate.)

Fuori dall’euro le banche reggono meglio
Da notare che le 13 banche sopra indicate, quelle che non hanno superato i test europei, sono tutte banche di Paesi che fanno parte dell’area Euro. I risultati del Comprehensive Assessment indicano come gli istituti fuori dalla moneta unica reggano meglio le situazioni di crisi.

Secondo il rapporto di Francoforte infatti, tra i primi 6 Paesi che hanno subito un impatto minore degli stress test sul proprio sistema bancario, 4 di loro non hanno l’euro: Polonia, Svezia, Regno Unito e Norvegia che non è nemmeno nell’Ue. Al contrario le 24 banche bocciate, al netto degli interventi del 2014, appartengono a Paesi con la moneta unica.

Nel caso dello scenario più avverso simulato degli stress test, le banche svedesi, polacche e inglesi non solo si mantengono tutte sopra la soglia minima del 5,5% di common tier equity 1, ma tendono anche a superarla notevolmente. Il caso della Svezia è il più eclatante: le sue banche principali in caso di scenario avverso, vantano un Cet 1 tra il 12 e il 16,3%.

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