Stipendio minimo legale: ecco dove è previsto in Europa e quanto si guadagna

Stefania Manservigi

18 Marzo 2015 - 21:38

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Lo stipendio minimo legale, cavallo di battaglia della campagna elettorale di Tsipras, divide l’Europa. Dov’è previsto? Quali sono i Paesi con il salario minimo più alto?

Stipendio minimo legale: ecco dove è previsto in Europa e quanto si guadagna

Riportato in auge da Tsipras durante la sua campagna elettorale, lo stipendio minimo legale divide l’Europa.

Se, infatti, il premier greco è convinto che l’aumento del salario minimo aiuterà l’economia greca a riprendersi dall’impasse in cui è sprofondata, non in tutta Europa è prevista tale garanzia a tutela dei lavoratori. In particolare, soprattutto dove esiste un importante ruolo dei sindacati e della contrattazione collettiva i livelli minimi di salario vengono assicurati dai contratti collettivi.

In quali paesi, in Europa, è previsto lo stipendio minimo legale e in quali no? Qual è la situazione in Italia?

Stipendio minimo legale in Europa: panoramica generale
In Europa, nel 2015, sono 6 i paesi privi di uno stipendio minimo legale. Tra questi figura l’Italia insieme ad Austria, Finlandia, Svezia, Cipro e Danimarca.
La Germania ha introdotto tale garanzia a partire dal 1° gennaio 2015 in quanto ha visto progressivamente ridursi negli anni la capacità di copertura dei contratti collettivi rispetto ai lavoratori, soprattutto con riferimento alle nuove tipologie di lavoro nate negli ultimi anni.

A vantare lo stipendio minimo legale più alto in Europa è il Lussemburgo (11,12 € l’ora) che ha fissato anche lo stipendio minimo legale su base mensile a 1.922,96 €.
In questa speciale classifica seguono Francia (9,61 € l’ora), Olanda (9,21) e Belgio (9,10).

Percorrendo la classifica in senso inverso, ritroviamo la Bulgaria come paese europeo con lo stipendio minimo legale più basso (1,06 € l’ora) seguita dalla Romania (1,30), dalla Lituania (1,82), dalla Lettonia (1,96) e dalla Repubblica Ceca (2,00).

Stipendio minimo legale in Italia: sarà possibile?
L’Italia, come visto, è uno dei Paesi in cui non è previsto uno stipendio minimo legale. La mancata previsione di un livello minimo salariale è dovuto al ruolo svolto dai sindacati e dai contratti collettivi, che hanno sempre garantito ai lavoratori livelli minimi salariali ritenuti adeguati per le diverse tipologie di lavoro.

La situazione potrebbe però cambiare. La legge delega n. 183/2014, infatti, ha previsto l’introduzione di uno stipendio minimo che andrebbe a coprire soltanto i settori non coperti da contrattazione collettiva.

Lo stipendio minimo legale, così come ipotizzato, sarebbe applicabile non solo ai lavoratori subordinati ma anche ai collaboratori coordinati e continuativi.
Per quanto riguarda le cifre, sembra che il salario minimo dovrebbe essere fissato tra i 6,5 e i 7 € l’ora. Lo stipendio minimo in Italia, infatti, non può essere troppo elevato in quanto, superati certi livelli, e in particolar modo superato il 60% del salario mediano, si ritiene che il salario minimo potrebbe determinare effetti negativi nel mercato del lavoro diventando causa di una minore occupazione. Oltre alla minore occupazione, la fissazione di un livello salariale troppo elevato potrebbe fungere da incentivo per il lavoro in nero.

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