Sterlina: ecco le previsioni dopo la riunione della BoE

Ieri la Bank of England ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse al minimo storico dello 0,5% e contestualmente il programma di acquisto di asset pari a 375 miliardi di pound all’anno. La decisione scatrisce a seguito della revisione delle stime di crescita economica, riviste al ribasso per il biennio 2016-2017. Per l’anno in corso la Gran Bretagna dovrebbe crescere del 2,2% (quindi non più del 2,5%), mentre nel 2017 del 2,4% (e non del 2,7%). Sono state poi tagliate le stime sul tasso di inflazione, atteso allo 0,4% nel 2016 (dallo 0,7%) e all’1,2% nel 2017 (dall’1,5%).

Il Monetary Policy Committe dell’istituto monetario britannico appare sempre più “colomba”, tanto che anche i falchi più convinti – come Ian McCafferty – si sono ormai decisi ad appoggiare la politica monetaria ultra-accomodante del governatore Mark Carney. Il mercato si attende il primo ritocco all’insù dei tassi solo a partire dal 2018. Questo scenario, caratterizzato da crescita stagnante e inflazione molto bassa, dovrebbe avere ripercussioni negative sull’andamento della sterlina, nonostante il balzo avvenuto negli ultimi giorni nei confronti del dollaro americano.

In realtà il rally della valuta di Sua Maestà è stato circoscritto quasi esclusivamente al rapporto di cambio con il biglietto verde, in una fase in cui la moneta americana sta subendo pesanti vendite a seguito del rallentamento della crescita economica a stelle e strisce nell’ultimo trimestre del 2015 e delle stime di tassi di interesse invariati da parte della FED per tutto l’anno in corso. Sul forex il cambio Sterlina/Dollaro, salito ieri fino a 1,4668, potrebbe muoversi ulteriormente verso l’alto, quantomeno fino a 1,48. Il trend di medio periodo, però, resta bearish, con possibile ritorno in area 1,41 – 1,4050. Il cross Euro/Sterlina, invece, che resta forte intorno a 0,77, potrebbe spingersi clamorosamente fino a 0,80, in caso di breakout esplosivo della resistenza di 0,7750.