Stazione orbitante ISS: cos’è e perché può essere una minaccia per l’Europa

Marta Zanierato

25/02/2022

15/07/2022 - 09:40

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Che cosa succederebbe se a una stazione spaziale mancasse il carburante o la gestione del controllo in orbita? È la minaccia della Russia agli Stati Uniti attraverso l’ISS.

Stazione orbitante ISS: cos’è e perché può essere una minaccia per l’Europa

Sembra follia e invece sembra essere una vera e propria minaccia: la Stazione orbitante (ISS) potrebbe essere utilizzata come una sorta di arma da parte della Russia.
 
Non bastavano le aree marittime o gli scontri a terra, non sono stati sufficienti neanche i cieli: il conflitto oggi si sposta nello spazio e mette a rischio la vita degli astronauti. Per ora è solo una questione di propaganda, ma chi orbita nello spazio, sia europei, che russi che americani, deve guardarsi dalle ultime minacce di Dmitry Rogozin, direttore del Roskosmos.
 
Dopo la serie di sorprese che Putin ha riservato al resto del mondo in questi giorni, sembrava che non potessero esserci altri colpi di scena così eclatanti. E invece le minacce questa volta toccano anche lo spazio.

Che cos’è l’ISS 

La stazione spaziale internazionale ISS è in orbita per dedicarsi alla ricerca scientifica. La gestione di tale base prevede la cooperazione di diverse nazioni tra cui gli Usa e la Russia: gli americani garantiscono l’energia a tutta la struttura, mentre i russi forniscono la spinta necessaria al mantenimento in quota.

È grande quasi come un campo di calcio, tanto da essere la più grande struttura mai costruita dall’uomo nello spazio. Le sue dimensioni sono: 100 metri di lunghezza, con una larghezza di 80 metri. Il peso? 455 tonnellate.
 
La collaborazione fra Stati Uniti, Europa, Giappone, Russia e Canada è anche uno dei cardini del futuro dell’esplorazione spaziale, con programmi ambiziosi come la stazione spaziale Gateway destinata orbita intorno alla Luna e la realizzazione di una base sul suolo lunare.
 
Tutto, almeno lassù, continua a procedere in tranquillità e con collaborazione pacifica, ma le condizioni terrestri sembrano influire oltre i limiti finora considerati.

Perché l’abbattimento dell’ISS sarebbe un problema grave

“La Iss potrebbe precipitare sugli Usa, sull’Europa o su qualche altro Paese. Ma non sulla Russia. Siete pronti?”

Attraverso una serie di tweet, è così che risponde il capo dell’Agenzia spaziale russa (Roskosmos), Dmitry Rogozin, alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti.
 
Ma non c’è da scherzare, e minacciare di sospendere il lavoro dell’ISS è un fatto grave che potrebbe coinvolgere gli Stati Uniti o l’Europa con conseguenze disastrose. Perché? Possiamo rispondere a questa domanda andando ad analizzare più nel dettaglio il funzionamento dell’ISS.
 
Abbiamo dunque capito che l’ISS è un veicolo che viaggia in orbita e per questo corre spesso il rischio di scontrarsi con diversi ostacoli come i detriti spaziali. Per evitare di essere danneggiata, sfrutta i motori delle navette cargo russe, le Progress, che sono attraccate al laboratorio orbitante: la ISS si sposta e continua il suo lavoro senza alcun danno.
 
Ma come può continuare tale tecnologia ed efficienza se i rapporti tra Usa e Russia crollano?

La correzione dell’orbita dell’ISS verrà meno se i russi non dovessero garantire più il mantenimento in quota. Va da sé, che tutto ciò non rappresenta un problema solo per la stazione spaziale e per gli astronauti che lavorano al suo interno. Senza il mantenimento dell’orbita, l’ISS rischia di precipitare e la minaccia russa consiste proprio in questo: spaventare gli avversari minacciando la caduta sugli Stati Uniti stessi o sull’Europa.

La risposta della Nasa: nessun pericolo per la Stazione Spaziale

Nella dichiarazione del portavoce della Nasa Joshua Finch, riportata dal sito Space.com, si legge:
 

 "La Nasa continua a lavorare con tutti i suoi partner internazionali, compresa l’agenzia spaziale russa Roscosmos, per garantire la sicurezza delle operazioni sulla Stazione Spaziale.”

 
Sarà. Ma fino a ora le rassicurazioni conferite dalle nazioni per alleviare i timori innescati da Putin e dalla Russia, si sono rivelate tutt’altro che effettive. 

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