Statali, tagli agli stipendi: non solo per i manager. Primo tetto a 60mila euro

Marta Panicucci

17 Aprile 2014 - 10:25

Statali, tagli agli stipendi: non solo per i manager. Primo tetto a 60mila euro

La stangata sugli stipendi dei manager è ormai cosa nota e annunciata da tempo. La notizia di oggi è che nell’ultima versione del decreto legge atteso per domani i tagli agli stipendi degli statali non interessano soltanto i manager, ma bensì una categoria molto più ampia di personale statale.

Non solo i dirigenti quindi e non soltanto le aziende pubbliche, ma anche magistratura e organi costituzionali con tetto minimo fissato a 60mila euro lordi l’anno.

Tetti massimi
Se si seguisse la tabella di marcia annunciata dal governo la stangata sugli stipendi degli statali dovrebbe scattare già a partire da maggio. Come ha anticipato il premier Renzi nelle scorse settimane il punto di riferimento è lo stipendio del Presidente della Repubblica, nessun manager pubblico, aveva stabilito il premier, può guadagnare più del primo cittadino d’Italia.

Quindi il primo tetto per gli stipendi statali, il più alto, è fissato a 240mila euro lordi annui e sarà valido nella pubblica amministrazione per i dirigenti di prima fascia che hanno un incarico di capo dipartimento. Ma insieme a questo tetto massimo ne sono stati fissati altri tre, calcolati riducendo rispettivamente del 30, del 60 e del 75 per cento il tetto massimo di 240mila euro. Gli altri dirigenti statali di prima fascia quindi avranno un tetto massimo a 168mila euro, quelli di secondo fascia di 96mila euro e per la parte restante del personale statale un tetto a 60mila euro; questa ultima cifra sarebbe quindi la prima soglia a scattare, per chi non ha un contratto di dirigente.

Nel decreto dovrebbe essere inserita anche una clausola per evitare che si aggiri la norma che tagli gli stipendi agli statali: il rispetto dei limiti infatti dovrà essere valutato "in riferimento a tutte le somme percepite dagli interessati a qualunque titolo, comprese quelle erogate da enti diversi o quelle ottenute quali corrispettivo di incarichi occasionali".

Chi è colpito?
A quanto pare, rispetto alla sua prima formulazione, il decreto legge in via di definizione ha allargato la platea degli statali interessati. Dal tetto a 240mila euro si salvano soltanto i manager delle società quotate. Al contrario sono interessati dal taglio degli stipendi statali quelli degli enti pubblici e delle società partecipate in tutto o in parte dallo Stato o da altre amministrazioni, comprese quelle che emettono obbligazioni quotate come Poste e Ferrovie. E lo stesso varrà per i componenti i consigli di amministrazione.

Ma, secondo indiscrezioni, il governo vorrebbe fare anche di più allargando il più possibile la platea dei lavoratori statali interessati. In primo luogo si coinvolgono anche gli organismi costituzionali, Camera, Senato, presidenza della Repubblica, Corte costituzionale, che godono di autonomia anche in termini di bilancio, così come la magistratura.

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