Start up innovative: l’addio al regime incentivante “Smart&Start”, riservato alle sole imprese del Sud, lascia il posto a un nuovo meccanismo di agevolazione indirizzato a tutte le start up innovative presenti sul territorio italiano: ecco chi può accedere al beneficio e come funziona.
Start up innovative: possibili finanziamenti agevolati fino a 1 milione e 500 mila euro per le imprese locate su tutto il territorio italiano. E’ questo, infatti, ciò che dice il decreto del ministero dello sviluppo economico del 24 settembre 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 13 novembre 2014 (la numero 264).
Addio al vecchio progetto Smart&Start
Così facendo, si è voluto porre fine al vecchio meccanismo previsto dal regime “Smart&Start”, le cui uniche beneficiarie erano le imprese innovative del Sud d’Italia. A partire da adesso, l’operatività delle agevolazioni sarà estesa a tutto il Paese, comprendendo anche i cittadini stranieri che hanno ottenuto il visto facile start up. Saranno oggetto di prestito i progetti di importo tra i 100 mila e 1 milione e 500 mila euro, mentre le domande saranno gestite direttamente da Invitalia.
Chi può ottenere le agevolazioni
Nello specifico, possono sperare di ottenere il prestito agevolato le start up innovative costituite da non più di 48 mesi, di piccola dimensione e con sede (legale e operativa) in Italia. Le start up dovranno essere regolarmente costituite e iscritte nella sezione speciale prevista nel registro delle imprese, non essere imprese in liquidazione, non essere sottoposte a procedura fallimentare e aver restituito eventuali agevolazioni per le quali il Ministero ha disposto un ordine di recupero. Inoltre, non dovranno rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato gli aiuti europei, e nemmeno essere imprese in difficoltà. I piani di impresa dovranno essere destinati allo sviluppo di prodotti e servizi nel campo dell’economica digitale e alla valorizzazione del sistema di ricerca pubblica e provata.
Quali start up sono escluse dalle agevolazioni
Oltre ai precedenti criteri di esclusione, è bene ricordare che non sono ammesse alle agevolazioni le start up che operano nei settori agricoli e carboniero, nonché nelle attività connesse all’export.
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