Torniamo a parlare di Tobin Tax, la scorsa settimana abbiamo presentato l’imposta di bollo sulle transazioni finanziarie, così come proposta dalla Commissione Europea e approvata in Italia grazie al pacchetto di misure che rientrano sotto il nome di "Legge di Stabilità".
Dati gli ultimi sviluppi, ci domandiamo: è possibile che la Tobin Tax diventi un deterrente per il Trading Online e riuscirà davvero a frenare la speculazione sui mercati finanziari?
Tobin Tax: aliquota e applicazione
L’imposta di bollo sulle transazioni finanziarie, ovvero l’applicazione della Tobin Tax in Italia, apporterà nelle casse dello Stato circa 1,088 miliardi di Euro all’anno, è quanto stimato dalla bozza tecnica della legge di Stabilità, approvata in Italia.
Secondo la più recente informazione, la Tobin Tax sarà applicata alla compravendita di azioni, derivati e "strumenti finanziari partecipativi" e prevede una aliquota pari allo 0.05%, le modalità di applicazione, invece, devono ancora essere definite dal Ministero del Tesoro che rilascerà presto un decreto.
Tobin Tax e Trading online
La Tobin Tax rischia di penalizzare maggiormente il settore del Trading online, perché si tratta per lo più di un mercato fatto di piccoli/medi investitori, ovvero di trader che generano guadagni marginali offendo però liquidità ai mercati e, dunque, l’applicazione di un’aliquota dello 0.05% sarà un forte deterrente per i piccoli investitori.
Secondo le stime, l’operatività totale sulle azioni è destinata a scendere del 30%, mentre quella sui derivati, addirittura dell’80%. Sono cifre molto importanti, ma lo diventano ancor di più in un contesto eterogeneo come è quello Europeo.
La Tobin Tax divide l’Europa
Non tutti i paesi dell’Eurozona aderiranno alla Tobin Tax, ciò significa che all’interno della stessa area economica saranno riservati trattamenti diversi al mercato delle transazioni finanziarie. In proporzione ad un calo come quello descritto, la rilevanza di Piazza Affari, nel contesto internazionale diverrà sempre più marginale.
La "riduzione" del peso di Piazza Affari sarebbe cosa ben più accettabile se, ad esempio, si trattasse di una riduzione unisona dei mercati nazionali dei 17 paesi dell’Eurozona, contemporanea alla creazione di un "centro" finanziario unico per l’economia dell’area Euro.
Infine, cerchiamo di non dimenticare che il Regno Unito, pur essendo parte d’Europa, non ne condivide la moneta e che Londra, la City polo finanziario Europeo, non ci ha pensato neanche minimamente a sottoscrivere la Tobin Tax.
Tobin Tax: "un passo in avanti". Sì, ma verso cosa?
Sebbene la classe dirigente politica italiana commenti l’approvazione della Tobin Tax con frasi di circostanza -che denotano talvolta una scarsa competenza in materia- come: "molto importante" o "un passo in avanti", si ha il timore che l’approvazione di tale disegno possa generare le condizioni per una fuga di capitali e che possa alimentare la speculazione, anziché frenarla.
Se grazie ad internet posso stare a casa mia e comprare cose in un negozio dall’altra parte del mondo, non passerà molto tempo prima che si possa fare più o meno la stessa cosa per quanto riguarda le transazioni finanziarie.
Con questo non si vuole giustificare o incentivare l’attività fraudolenta, ma semplicemente far notare come questa "fattibile" imposta di bollo, sia in realtà "fallibile" se applicata su piccola scala.
Compromettendo la piccola attività e non frenando la speculazione distruttiva, considerata parzialmente "colpevole" per la crisi finanziaria, l’applicazione dell’imposta di bollo sulle transazioni finanziarie potrebbe risolversi in un buco nell’acqua, che penalizza il settore finanziario senza però "acciuffare" i veri colpevoli.
| Ancora sulla Tobin Tax da Forexinfo.it |
| Cos’è la tassa sulle transazioni finanziarie? |
| Chi pagherà la tassa sulle transazioni finanziarie? |
| Legge di Stabilità 2012: i punti chiave |
© RIPRODUZIONE RISERVATA